Lettere in redazione

«Bianco Padre» è di Mario Ruccione

Carissimi di Toscanaoggi,sul n. 41 a pagina 12 avete risposto a Renzo Orsi che vi chiedeva l’autore di «Bianco Padre». Io, che ero giovane prete con altri giovani a Roma «basco verde», posso rispondere più chiaramente di voi che siete giovani.Intanto «Bianco Padre» non risale agli anni ’30 ma è stato scritto da Mario Ruccione (non Ruccioni – si vede non era toscano con i genitivi in i) dopo la guerra circa il 1946 – poiché in un libro di canti edito dall’AVE della Gioventù Cattolica nel 1947 esiste questo inno.

E se Mario Ruccione era noto per aver scritto «Giarabub» e poi ha scritto altri canti per la Gioventù Cattolica che non ha mai avuto inni ufficiali, il paroliere di Bianco Padre è quasi sconosciuto – infatti si firma «Zorro». Ma è veramente Giannini, mi sembra Guglielmo, quello de «L’uomo qualunque» giornale satirico di quei tempi.

I giovani – e i meno giovani – di oggi hanno tanto da imparare dai giovani entusiasti di allora.mons. Guido CoralliniPisa Sul nome il nostro attento lettore ha perfettamente ragione, anche se si è trattato di un semplice refuso. L’autore della musica di «Bianco Padre» è infatti Mario Ruccione (e non «Ruccioni», come avevamo scritto), che oltre ad essere stato l’autore di famosi inni fascisti (ad esempio, di «Faccetta nera»), nel dopoguerra lavorò anche per Claudio Villa, vincendo addirittura con due sue canzoni due edizioni di Sanremo (1955, «Buongiorno tristezza», 1957, «Corde della mia chitarra», sempre con le parole di Fiorelli). Non sappiamo invece dire se la datazione agli anni ’30, che abbiamo ipotizzato sul n. 41 (e che abbiamo desunto da alcune fonti) sia quella corretta. Certamente l’inno era stato pubblicato prima di quanto afferma mons. Guido. Nella Biblioteca Marucelliana di Firenze abbiamo infatti trovato lo spartito nell’edizione pubblicata a Milano, nel 1942, da Ave (Anonima Veritas editrice) e stampato presso la Tipografia La Musica Moderna. Le parole, si legge sullo spartito, sono di «Zorro», pseudonimo con il quale si firmava Guglielmo Giannini (nato a Pozzuoli il 14 ottobre 1891 e morto a Roma il 10 ottobre 1960), giornalista, scrittore di gialli, regista e conosciuto soprattutto perché fondatore del movimento dell’«Uomo Qualunque».Claudio Turrini

I «baschi verdi» e l’Italia di oggi