Vita Chiesa
«BeWeb», mons. Crociata: segno di una Chiesa al passo coi tempi
«Un evento di grande rilievo che attesta l’impegno della Chiesa; una Chiesa al passo con i tempi che, grazie alle inedite opportunità offerte dall’ambiente digitale, si mette in dialogo con il mondo attraverso i propri beni culturali». Così mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha definito «BeWeb», il portale dei beni culturali ecclesiastici italiani, presentato oggi a Roma. «Con questa operazione – ha spiegato il presule – la Chiesa in Italia testimonia l’interesse verso il proprio patrimonio, che per lo più afferisce alle diocesi e, nello specifico, alle parrocchie; ne assume direttamente la gestione e la valorizzazione, con un’attenzione specifica alla sicurezza e al rispetto delle leggi dello Stato in materia di tutela e di conservazione dei beni culturali». «La cura a custodire e inventariare il proprio patrimonio è un’attenzione che caratterizza da sempre la vita delle comunità cristiane», ha affermato mons. Crociata, ricordando come il lavoro di inventariazione informatizzata dei beni mobili ecclesiastici di valore storico artistico – che costituisce la base fondamentale del nuovo portale – sia nato e si sia sviluppato mediante accordi specifici stipulati tra la Cei e il Miur fin dal 1996.
Proprio nell’ambito di questa «collaborazione», ha reso noto mons. Crociata, le diocesi, una volta conclusa la campagna di inventariazione, consegnano copia dell’inventario alle Soprintendenze, «affinché queste possano utilizzarlo nel rispetto delle loro specifiche competenze». La creazione di «Beweb», oltre all’impegno dell’Ufficio Cei per i beni culturali ecclesiastici, è stato reso possibile anche grazie ai contributi dell’otto per mille. Da oggi, le informazioni di base sui 3.452.793 beni che alimentano il portale Beweb, (www.chiesacattolica.it/beweb) potranno essere accessibili agli utenti del web, tramite l’indicazione generica della diocesi di riferimento. Nel portale ci sono poi delle pagine dedicate ad ogni singola diocesi che potranno in parte essere implementate dalle stesse. «I milioni di beni culturali, dai capolavori dell’arte fino ai manufatti di carattere artigianale, che alimentano il portale BeWeb», ha concluso il segretario generale della Cei, sono «segni, espressivi di una spiritualità che nei secoli ha plasmato la vita delle persone, la loro appartenenza ecclesiale, la società e la nostra stessa cultura; segni, che ancora ci provocano a relazionarci con il mistero del reale e con il suo significato più profondo per ciascuno di noi».