Firenze

Betori: la nascita di Gesù ci spinge a interrogarci sulla denatalità

“Nessuno – ha aggiunto l’arcivescovo di Firenze – si può sottrarre alla responsabilità di aver lasciate sole le famiglie, anzi di averle dimenticate per lasciar spazio a un opprimente individualismo, ignorate dai legislatori, oscurate dalla cultura egemone, deformata la loro immagine autentica nella comunicazione che confonde tra loro realtà non assimilabili. La grotta di Betlemme ci ricorda che la vita ha bisogno della famiglia e che la famiglia ha bisogno di accoglienza e sostegno.”

Famiglia, ha proseguito Betori, “è anche il carattere che deve assumere ogni comunità umana, anche una città. La vita delle persone, soprattutto dei più deboli, deve essere al centro delle preoccupazioni della convivenza civile, e perché ciò accada occorre promuovere relazioni umane e familiari, con il convergere di tutti verso il bene comune. Si tratta di una prospettiva decisiva per questa nostra città, se vuole restare comunità pur accettando che la bellezza, di cui è erede, possa essere condivisa anche da altri. L’alternativa non è tra una comunità chiusa e una città senza identità, ridotta a vetrina del tempo che fu. C’è un’altra strada: quella di una Firenze capace di accoglienza proprio perché pulsante di vita e di rapporti sociali, di lavoro creativo e di umana solidarietà. La Chiesa è pronta a continuare a fare la propria parte”.