Firenze

Betori: chi sono gli «Erode» di oggi, assetati di potere e profitto a danno degli altri

Nel volto di Erode, ha affermato l’Arcivescovo di Firenze, riconosciamo “i tratti di chi è assetato di potere, geloso del proprio dominio, impaurito da ciò che l’altro potrebbe togliergli. Non si tratta soltanto del dominio politico o del potere economico, ma di ogni spazio che si vuole riservare per sé stessi e di ogni ambito della vita in cui gli altri vengono percepiti come pericolosi concorrenti”.

Oggi, ha proseguito, ritroviamo questi tratti “nelle fattezze brutali dei terroristi che insanguinano il mondo, in nome di un’immagine deformata di Dio, facendo vittime innocenti, come lo furono i piccoli infanti di Betlemme. Non è difficile neanche identificarlo nel volto oscuro di coloro che manovrano i mercati alla ricerca di sempre ulteriori profitti a danno di uomini e donne ricacciati nella fame e nella povertà, in cui si radicano le diverse forme di disprezzo della dignità umana e di privazione dei beni che a tutti andrebbero riconosciuti”. Ma il nuovo Erode, per Betori, è anche “nelle fattezze ambigue di una cultura e di un progetto sociale che premiano l’egoismo di chi ha, chiudendo alle esigenze delle nuove generazioni, al rispetto della casa comune, all’accoglienza di nuove vite, segni di speranza che ci spingono oltre le sicurezze a cui ci si aggrappa nel presente. Queste e altre forme di dominio non possono scorgere nel Bambino, che la stella annuncia, un dono di Dio Padre all’umanità, perché l’altro, anche l’Altro che è Dio, viene sentito come un temibile concorrente con cui non si vuole spartire nulla”.

Ciò che qui è in gioco, ha concluso Betori, “è il posto di Dio nella nostra vita, da riconoscere non come una presenza ingombrante e schiavizzante, ma come l’unica garanzia di libertà che ci viene data in un mondo in cui troppi padroni vogliono asservirci ai loro interessi. È in gioco anche l’immagine di Dio, che ci si offre nella fragilità e povertà di un bambino, per dirci che egli è lì dove è richiesto amore, e un amore gratuito. Solo l’amore può salvare il mondo, e Dio è amore”.