di Andrea Bernardini Cresce l’attesa per il ritorno a Pisa di monsignor Giovanni Paolo Benotto, che Benedetto XVI ha voluto nuovo vescovo della nostra diocesi. Giovanni Paolo Benotto è prete molto conosciuto nella nostra terra. 58 anni, nativo di Pisa, è sacerdote dal 28 giugno del 1973. È stato segretario particolare dell’arcivescovo Benvenuto Matteucci, parroco a Oratoio e San Sisto in Cortevecchia, direttore dell’ufficio liturgico diocesano e per dieci anni vicario generale. Il 5 luglio del 2003, papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Tivoli, sede vescovile immediatamente soggetta alla Santa Sede e fino ad allora amministrata da monsignor Pietro Garlato. Dal luglio del 2006 è membro della Congregazione delle cause dei santi. Ora il ritorno, da arcivescovo, nella nostra diocesi. Monsignor Giovanni Paolo Benotto è il primo vescovo pisano a Pisa dopo 202 anni: l’ultimo fu Ranieri Alliata, che guidò la diocesi dal 1806 al 1836. «Sono partito da Pisa per Tivoli come fratello, ritorno a voi come padre e pastore per essere con voi e per voi, guida, sostegno, aiuto ad immagine di Gesù» ha commentato Benotto nella prima lettera al clero, ai religiosi, ai fedeli e a tutti gli uomini di buona volontà scritta in occasione della sua nomina ad arcivescovo di Pisa. Si vanno delineando, intanto, i dettagli della giornata di festa che la Chiesa pisana vivrà domenica 6 aprile, in occasione del suo ingresso in città. Alle ore 15.30 il neoarcivescovo sarà accolto in piazza Manin dalle autorità civili. Mezz’ora più tardi, in Duomo, si insedierà come nuovo vescovo a Pisa. Molti gli invitati alla festa: i sindaci dei 24 comuni della nostra diocesi, i presidenti delle amministrazioni provinciali e i prefetti di Pisa, Livorno e Lucca, ad esempio. E poi tutti i vescovi della Toscana, gli altri vescovi originari di Pisa e tutti i vescovi residenziali del Lazio Una tasck-force di volontari, già collaudata in occasione delle Settimane sociali dei cattolici italiani, sarà impegnata nell’accoglienza della gente che, da tutta la diocesi, confluirà in Cattedrale per partecipare all’evento.La liturgia sarà animata dai canti della cappella musicale del Duomo, diretta dal maestro Riccardo Donati ed accompagnata all’organo dal maestro Claudiano Pallottini; e dell’assemblea, che sarà invece guidata da monsignor Stefano D’Atri, direttore dell’ufficio diocesano di musica sacra.Hanno un significato tutto particolare i gesti previsti nella liturgia con cui Giovanni Paolo Benotto inizierà il suo ministero episcopale in diocesi. All’ingresso in Cattedrale sarà salutato dalla maggiore dignità del Capitolo del Duomo e bacerà il prezioso reliquiario della croce (altrimenti detto stauroteca) realizzato dall’artista Luigi de’ Lani Botteghesi nel 1646 su commissione dell’arcivescovo Giuliano de’ Medici e oggi conservato nel Museo dell’Opera del Duomo: ripetendo, così, un gesto che, fino al Concilio, solevano fare i canonici e l’arcivescovo la sera del Venerdì Santo.Al canto jubilate Deo, cantate Domino! Benotto, in ricordo del battesimo, aspergerà i fedeli presenti con l’acqua benedetta. Sarà uno dei consultori a leggere la lettera pontificia di nomina del nuovo arcivescovo. L’arcivescovo emerito Alessandro Plotti gli consegnerà la croce metropolitana (pregevole opera dall’artista Lello Scorzelli, realizzata in occasione del Centenario della Metropolia pisana, ndr), «simbolo» della missione cui è chiamato il vescovo: guidare il popolo di Dio alla salvezza. Poi, seduto sulla Cattedra episcopale, sarà raggiunto da una rappresentanza di clero e fedeli che gli faranno atto di obbedienza e riverenza. Prima della benedizione solenne, monsignor Giovanni Paolo Benotto si recherà a rendere omaggio alla Madonna di sotto gli organi e a San Ranieri, compatroni della diocesi; e ad essi affiderà il suo ministero episcopale a Pisa.Un ultimo particolare, il dono che la diocesi di Pisa farà a monsignor Giovanni Paolo Benotto: un anello episcopale realizzato da un orafo lucchese, che raffigura una croce pisana «sorretta» da due angeli.