Web e archivi, web e musei, web e biblioteche non sono due mondi distanti né distinti, destinati come due rette parallele a non incrociarsi. Ne è convinto mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, che presentando oggi la pubblicazione sul web dell’Anagrafe degli Istituti Culturali Ecclesiastici ha puntualizzato come non si tratta di fare semplicemente opera di conservazione, il che è già un servizio prezioso nella nostra cultura sempre più usa e getta’, ma pure di offrire a studiosi e non solo un riferimento certo ed affidabile per capire il nostro tempo. In questo modo, per il sottosegretario della Cei, si contrasta quell’oblio dell’essere che rende la nostra vista preda facile della cronaca quotidiana, incapace di aprirsi al respiro profondo di una storia che ha nel suo riferimento all’esperienza cristiana un essenziale punto di riferimento. La possibilità di abbattere le distanze e di capitalizzare le conoscenze è una risorsa non trascurabile del mondo della rete e delle sue straordinarie capacità informative: Certo ha concluso mons. Pompili non è sufficiente questa mera conoscenza a fare cultura se manca una attenta valorizzazione sul territorio delle nostre risorse artistiche e culturali. Da oggi, qualunque utente del web, da qualsiasi parte del mondo, cliccando su www.chiesattolica.it/anagrafe potrà conoscere in tempo reale e a chilometri di distanza gli orari di apertura e le condizioni di fruibilità di archivi, musei e biblioteche ecclesiastiche, avere informazioni sugli indirizzi mail e sui numeri telefonici, sulla presenza di inventari e la possibilità di accedervi, sulla presenza o meno di barriere architettoniche, sui servizi erogati, come le visite guidate o il prestito interbibliotecario. Così mons. Stefano Russo, direttore dell’Ufficio Cei per i Beni culturali ecclesiastici, ha presentato la pubblicazione sul web dell’Anagrafe degli Istituti Culturali Ecclesiastici. Ad oggi, sono censiti in modo completo 1191 istituti, di cui 335 biblioteche, 640 archivi e 216 musei ecclesiastici. Un percorso, questo, frutto della collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac): nell’incontro di oggi, infatti, è stata firmata la Lettera circolare fra il citato Ufficio Cei e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (Iccu) del Mibac, grazie alla quale i dati dell’Anagrafe degli Istituti Culturali Ecclesiastici verranno periodicamente riversati nella banca dati dell’Anagrafe delle Biblioteche italiane, attraverso lo scambio reciproco dei dati.Sir