Cultura & Società
Beni culturali: Istat, circa 78 milioni di euro l’incasso mancato dei musei statali per gli effetti del lockdown
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Nello stesso trimestre dello scorso anno le strutture museali statali avevano registrato oltre 17 milioni di visitatori, realizzando introiti lordi per 69 milioni di euro.
Fino al 2019 i musei statali avevano visto un rapido incremento della platea dei visitatori, aumentati del 46,8% dal 2010 al ritmo di 1,7 milioni in più in media ogni anno. “La pandemia ha arrestato improvvisamente questa tendenza, azzerando una partecipazione storicamente in crescita – spiega l’Istituto di statistica -. Basandosi sulla serie storica dei dati forniti dal ministero è possibile stimare che per il 2020, in assenza di Covid-19, si sarebbe potuto realizzare un incremento del numero di visitatori dei musei statali dell’8,1% rispetto al 2019 e un aumento degli introiti lordi del 12,8%”.
L’esperienza di lockdown vissuta dai primi di marzo, con la chiusura fisica di tutti i luoghi della cultura presenti sul territorio italiano, ha messo in evidenza “la necessità di attuare e sviluppare modalità alternative di valorizzazione e di fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico e di ripensare al contributo che le tecnologie digitali possono fornire”. Complessivamente, il processo di digitalizzazione del patrimonio culturale e dei servizi erogati presenta ancora “ampi margini di miglioramento nel nostro Paese”. In base ai dati rilevati dal censimento Istat del 2018 solo l’11,5% dei musei e degli istituti similari statali ha effettuato la catalogazione digitale del proprio patrimonio. Di questi, solo il 20,8% ha completato il processo di digitalizzazione, il 43,4% ha riversato in digitale circa la metà delle opere mentre il 35,8% ha digitalizzato meno della metà delle proprie collezioni.