Vita Chiesa

BENEDETTO XVIA, ANGELUS: I SACERDOTI SIANO INNAMORATI DI CRISTO; AI POLACCHI RICORDA INSURREZIONE DI VARSAVIA

Benedetto XVI, nel suo primo Angelus a Castel Gandolfo dopo il soggiorno in Valle d’Aosta, ha sottolineato che “l’Anno Sacerdotale che stiamo celebrando costituisce una preziosa occasione per approfondire il valore della missione dei presbiteri nella Chiesa e nel mondo”. Ha quindi additato ai sacerdoti come modelli i Santi che la Chiesa ricorda in questi primi giorni di agosto: sant’Alfonso Maria de’ Liguori, “grande maestro di teologia morale e modello di virtù cristiane e pastorali, sempre attento alle necessità religiose del popolo”. San Francesco per l’odierna festa del perdono di assisi: ogni sacerdote – ha affermato benedetto XVI – “deve costantemente nutrire” quell’ardente amore per la salvezza delle anime, che contraddistinse il poverello d’assisi. San francesco ottenne questo speciale perdono dal Papa Onorio III nel 1216, dopo aver avuto una visione, mentre si trovava in preghiera nella chiesetta della Porziuncola.Il 4 agosto ricorre poi la memoria di san Giovanni Maria Vianney. Proprio per commemorare il 150° anniversario della sua morte il papa ha indetto l’Anno Sacerdotale. “Di quest’umile parroco, che costituisce un modello di vita sacerdotale non solo per i parroci ma per tutti i sacerdoti” – ha detto il pontefice – mi riprometto di parlare nella catechesi dell’Udienza generale di mercoledì prossimo. Quindi ha citato altri due santi: “Il 7 agosto, poi, – ha detto – sarà la memoria di san Gaetano da Thiene, il quale soleva ripetere che “non con l’amore sentimentale, ma con l’amore dei fatti si purificano le anime”. Ed il giorno dopo, l’8 agosto, la Chiesa ci additerà come modello san Domenico, del quale è stato scritto che “apriva bocca o per parlare con Dio nella preghiera o per parlare di Dio”.Il Papa ha poi ricordato “la grande figura” di Paolo VI, di cui il 6 agosto ricorre il 31° anniversario della morte, avvenuta proprio a Castel Gandolfo: “La sua vita, così profondamente sacerdotale e ricca di tanta umanità, – ha osservato – rimane nella Chiesa un dono di cui ringraziare Dio. La Vergine Maria, Madre della Chiesa, aiuti i sacerdoti ad essere tutti totalmente innamorati di Cristo, seguendo l’esempio di questi modelli di santità sacerdotale”.Nei saluti nelle altre lingue il Papa riferendosi al Vangelo odierno ha ricordato l’invito di Gesù: “datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna”. Lui è infatti il vero pane della vita che ridona coraggio e fiducia e fortifica la nostra fede.Infine rivolto ai fedeli polacchi ha ricordato il 65.mo anniversario dell’insurrezione di Varsavia, iniziata il primo agosto 1944, costata la vita a migliaia di persone per liberare la Polonia dall’occupazione nazista. Dall’eroismo degli Insorti e dalla fortezza della nazione – ha affermato Benedetto XVI – nacque la Polonia libera. Il sacrificio della loro vita porti frutti di pace e di prosperità alla vostra Patria. Dio benedica la Polonia e ciascuno di voi”. (Fonte: Radio Vaticana)