Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, VISITA A COMUNITA’ LUTERANA: L’UNITÀ NON PUÒ ESSERE FATTA DAGLI UOMINI

“Santità, oggi si senta a casa sua”. Con queste parole Doris Esch, presidente della Comunità luterana di via Sicilia a Roma, ha accolto ieri Benedetto XVI ricordando che la prima visita di Giovanni Paolo II nel 1983 “non l’abbiamo dimenticata”. Dopo il saluto introduttivo della Esch, il pastore della Chiesa luterana Jens-Martin Kruse ha affermato che “per noi è veramente un giorno della gioia” perché “siamo veramente contenti per questo evento e con grande gioia accogliamo il Papa”. Il Santo Padre, ha sottolineato Kruse, “conosce abbastanza bene la nostra chiesa e la nostra comunità, così come la nostra teologia luterana e la nostra spiritualità”; “viene in una chiesa che conosce bene” e “per noi lui è il vescovo di Roma e gli abbiamo rivolto questo invito già nel 2008” ma “il fatto che abbia accettato di pregare con noi ribadisce i rapporti cordiali con la Chiesa cattolica”. Il pastore ha donato al Papa una riproduzione della conca battesimale in bronzo, con l’iscrizione della formula liturgica.“L’unità è un dono che ci può essere dato solo da Dio”: se “la nostra testimonianza viene oscurata dalla divisione”, “non dovremmo litigare ma cercare di essere più uniti” perché non è vero che “come dicono molti l’ecumenismo si è fermato”. Durante la visita di ieri alla Chiesa evangelica luterana in via Sicilia a Roma, Benedetto XVI ha ricordato che “ci sono tanti elementi di unità” tra cattolici e luterani. Per la seconda volta un Pontefice ha visitato la Christuskirkhe della capitale, dopo la preghiera tenuta nella Chiesa luterana da Giovanni Paolo II nel 1983. Oggi, ha precisato il Santo Padre, “ascoltiamo la stessa parola di Dio, guardiamo tutti insieme all’unico Cristo” animati dalla “speranza che questa unità possa essere sempre più profonda”. Tuttavia, ha aggiunto il Papa, “dobbiamo vedere anche che abbiamo distrutto noi la nostra unità, abbiamo diviso l’unico cammino in tanti cammini” ma “se siamo qui oggi è perché ascoltiamo la stessa parola di Dio, rendendo testimonianza dell’unico Cristo” e “ci rende tristi sapere che questa divisione è il risultato di una situazione peccaminosa ma dobbiamo anche sapere che l’unità è un dono che ci può essere dato solo da Dio”.Sir