Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: UN GRAZIE AI CATTOLICI E AL POPOLO POLACCO; «L’UMANITÀ NON DIMENTICHI AUSCHWITZ»

“Voglio dire un grande grazie ai cattolici e all’intero popolo polacco, che ho sentito stringersi a me in un abbraccio ricco di calore umano e spirituale”. Lo ha detto il Papa, che nell’udienza generale di oggi – a cui hanno partecipato circa 35mila persone – ha voluto ripercorrere le tappe principali del suo viaggio apostolico in Polonia, conclusosi domenica scorsa. “Molti di noi – ha aggiunto il Santo Padre a braccio, salutato da un applauso – hanno visto in televisione la vera espressione della cattolicità della Chiesa, che si esprime nell’amore per il successore di Pietro”. Prima tappa citata, la messa nella cattedrale di Varsavia: “Il mio pellegrinaggio – ha detto il Papa – è iniziato nel segno del sacerdozio ed è poi proseguito con una testimonianza di sollecitudine ecumenica, resa nella chiesa luterana della Santissima Trinità. Nell’occasione ho ribadito il fermo proposito di considerare l’impegno per la ricostituzione della piena e visibile unità tra i cristiani una vera priorità del mio ministero”. Citando poi la messa in piazza Pilsudski, il Papa ha ricevuto un applauso (che si è ripetuto ad ogni citazione di Giovanni Paolo II) quando ha ricordato il luogo che “ha acquistato ormai un valore simbolico, avendo ospitato eventi storici come le Sante Messe celebrate da Giovanni Paolo II e quella per i funerali del primate Stefan Wyszynski, nonché alcune affollatissime celebrazioni di suffragio nei giorni dopo la morte del mio predecessore”. “Non dimentichi l’odierna umanità Auschwitz e le altre fabbriche di morte nelle quali il regime nazista ha tentato di eliminare Dio per prendere il suo posto! Non ceda alla tentazione dell’odio razziale, che è all’origine delle peggiori forme di antisemitismo!”. È il grido con cui Benedetto XVI ha concluso l’udienza generale di oggi, tutta dedicata a ripercorrere le tappe salienti del suo viaggio apostolico in Polonia. “Proprio in quel luogo tristemente noto in tutto il mondo – ha detto il Papa citando l’ultima tappa del suo secondo viaggio fuori dall’Italia, dopo quello dell’agosto scorso per la Gmg di Colonia – ho voluto sostare prima di far ritorno a Roma. Nel campo di Auschwitz-Birkenau, come in altri simili campi, Hitler fece sterminare oltre sei milioni di ebrei. Ad Auschwitz-Birkenau morirono anche circa 150.000 polacchi e decine di migliaia di uomini e di donne di altra nazionalità”. Poi la lettura teologica della Shoah: “Di fronte all’orrore di Auschwitz – ha ribadito il Santo Padre – non c’è altra riposta che la Croce di Cristo: l’amore sceso fino in fondo all’abisso del male, per salvare l’uomo alla radice, dove la sua libertà può ribellarsi a Dio”. Infine, l’auspicio che non si ripetano tali orrori nel futuro: “Tornino gli uomini – è la preghiera del Papa – a riconoscere che Dio è Padre di tutti e tutti ci chiama in Cristo a costruire insieme un mondo di giustizia, di verità e di pace”. Un appello a favore della “pacificazione” e del “ritorno alla normalità” a Timor Est, l’isola indonesiana in questi giorni “in preda a tensioni e violenze”. A rivolgerlo è stato oggi il Papa, prima di salutare i pellegrini italiani al termine dell’udienza generale di oggi, tutta dedicata al suo viaggio in Polonia appena concluso. “Il mio pensiero – ha detto il Papa – va ora alla cara nazione di Timor Est, in questi giorni in preda a tensioni e violenze che hanno provocato vittime e distruzioni”. “Mentre incoraggio la Chiesa locale e le organizzazioni cattoliche a continuare, insieme alle altre organizzazioni internazionali, nell’impegno di assistenza agli sfollati – le parole del Santo Padre – vi invito a pregare la Vergine Santa affinché sostenga con la sua materna protezione gli sforzi di quanti stanno contribuendo alla pacificazione degli animi e al ritorno alla normalità”.Sir

Lo speciale sulla visita di Benedetto XVI in Polonia