I teologi difendano il patrimonio unitario della fede dalla svalutazione delle singole verità che oggi si riscontra nella mentalità comune. E i cristiani rendano più forte la loro fede attraverso una più intensa vita sacramentale. Sono le due esortazioni che Benedetto XVI ha rivolto ai fedeli e alla Chiesa durante l’ultima udienza generale del 2009, tenuta questa mattina in Aula Paolo VI. Il Papa l’ha dedicata a Pietro Lombardo, un teologo del XII secolo.Presentare la fede cattolica in modo organico – ha detto il Papa -è un preciso dovere di ogni sacerdote e ogni teologo. La storia cristiana annovera un maestro in questo campo. Pietro Lombardo, un teologo italiano vissuto nei primi decenni del 1100 e divenuto vescovo di Parigi nel 1159, ebbe il grande merito, ha constatato Benedetto XVI, di aver raccolto e selezionato con cura, in un quadro sistematico ed armonioso, il pensiero dei Padri della Chiesa e di altri scrittori ritenuti autorevoli. Il risultato delle sue fatiche fu condensato nei quattro libri delle Sentenze, un’opera di tale successo da essere adottata come manuale di teologia per centinaia di anni. Ciò che si evince da Pietro Lombardo, ha osservato il Papa, è una delle caratteristiche della teologia, quella di organizzare in modo unitario e ordinato il patrimonio della fede e sul suo esempio ha invitato “tutti i teologi e i sacerdoti a tenere sempre presente l’intera visione della dottrina cristiana contro gli odierni rischi di frammentazione e di svalutazione di singole verità.Il Pontefice ha incoraggiato i credenti di oggi ad approfittare degli strumenti a loro disposizione – il Catechismo della Chiesa Cattolica o il suo Compendio per approfondire i contenuti della fede. Come pure, ha soggiunto a fare ricorso al grande tesoro della Chiesa, i sette Sacramenti, dei quali Benedetto XVI ha ricordato la corretta definizione che ne diede lo stesso Pietro Lombardo: ’E’ detto sacramento in senso proprio ciò che è segno della grazia di Dio e forma visibile della grazia invisibile, in modo tale da portarne l’immagine ed esserne causa’. Con questa definizione Pietro Lombardo coglie l’essenza dei sacramenti: essi sono causa della grazia, hanno la capacità di comunicare realmente la vita divina.Ad ogni cristiano, ha affermato il Papa, spetta il compito di celebrarli con frutto spirituale, perché nei Sacramenti, ha ribadito, Cristo, attraverso i segni visibili, ci viene incontro, ci purifica, ci trasforma e ci rende partecipi della sua divina amicizia. E rivolgendo un particolare invito al clero per l’Anno Sacerdotale, il Pontefice ha detto: Esorto i sacerdoti, soprattutto i ministri in cura d’anime, ad avere loro stessi, per primi, un’intensa vita sacramentale per essere di aiuto ai fedeli. La celebrazione dei sacramenti sia improntata a dignità e decoro, favorisca il raccoglimento personale e la partecipazione comunitaria, il senso della presenza di Dio e l’ardore missionario.Quindi, Benedetto XVI – che poco dopo nei saluti in polacco si unirà a coloro ai quali l’anno che passa ha recato sofferenza e tristezza – ha concluso la catechesi con un augurio spontaneo rivolto al 2010″: Cari amici siamo giunti alla fine di questo anno e alle porte dell’anno nuovo. Vi auguro che l’amicizia di Nostro Signore Gesù Cristo vi accompagni ogni giorno di questo anno che sta per iniziare. Possa questa amicizia di Cristo essere nostra luce e guida, aiutandoci ad essere uomini di pace, della sua pace. Buon anno a tutti voi! (Fonte: Radio Vaticana)