Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: UDIENZA, SAN PAOLO PARADIGMA DEL CRISTIANESIMO ATTUALE ANCORA OGGI
Un paradigma di prim’ordine del cristianesimo, dal quale tutti noi abbiamo ancora sempre molto da imparare. Così il Papa ha definito san Paolo durante l’udienza di oggi, dedicata all’apostolo. E’ questo ha detto Benedetto XVI lo scopo dell’Anno Paolino: imparare da san Paolo, imparare la fede, imparare Cristo, imparare finalmente la strada della retta vita. Non è possibile comprendere adeguatamente san Paolo senza collocarlo sullo sfondo, tanto giudaico quanto pagano, del suo tempo, ha fatto notare il Santo Padre, secondo il quale in questo modo la sua figura acquista in spessore storico e ideale, rivelando insieme condivisione e originalità nei confronti dell’ambiente. Ma ciò vale analogamente anche per il cristianesimo in generale, ha aggiunto. Figura eccelsa e pressoché inimitabile, ma comunque stimolante, San Paolo sta davanti a noi come esempio di totale dedizione al Signore e alla sua Chiesa, oltre che di grande apertura all’umanità e alle sue culture. Di qui il posto particolare, anche nello sforzo di comprendere ciò che egli ha da dire anche a noi, cristiani di oggi. Oggetto della catechesi papale, dunque la prima di un ciclo dedicato a S. Paolo l’ambiente nel quale egli si trovò a vivere e a operare, partendo dalla constatazione che il contesto socio-culturale di oggi non differisce poi molto da quello di allora.
Se la visione universalistica tipica della personalità di san Paolo, almeno del Paolo cristiano successivo all’evento della strada di Damasco, deve certamente il suo impulso di base alla fede in Gesù Cristo, ha proseguito il Papa, anche la situazione storico-culturale del suo tempo e del suo ambiente non può non aver avuto un influsso sulle sue scelte e sul suo impegno. Qualcuno ha definito Paolo uomo di tre culture’ ha osservato a questo proposito il Papa – tenendo conto della sua matrice giudaica, della sua lingua greca, e della sua prerogativa di civis romanus’, come attesta anche il nome di origine latina. Rilevante anche l’influsso della filosofia stoica, che era dominante al tempo di Paolo e che influì, se pur in misura marginale, anche sul cristianesimo, il quale recepì i suoi valori altissimi di umanità e di sapienza. Tra questi, il Papa ha citato la dottrina dell’universo inteso come un unico grande corpo armonioso, quella dell’uguaglianza tra tutti gli uomini senza distinzioni sociali, l’equiparazione almeno di principio tra l’uomo e la donna. Al tempo di san Paolo, ha concluso il Papa, era in atto anche una crisi della religione tradizionale, almeno nei suoi aspetti mitologici e anche civici,ma le differenze tra i culti pagani e il culto cristiano non sono di poco conto.