Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: NON CESSARE MAI DI CERCARE LA VERITÀ

Nella catechesi di oggi – letta a Castel Gandolfo durante l’udienza generale – papa Benedetto XVI è tornato a parlare di Sant’Agostino e di una delle sue caratteristiche fondamentali: “la ricerca inquieta e costante della Verità”. Una caratteristica – spiega il papa – “attuale anche nella nostra epoca in cui sembra che il relativismo sia paradossalmente la ‘verità’ che deve guidare il pensiero, le scelte, i comportamenti”. Il Santo vescovo di Ippona – rileva – “è un uomo che non è mai vissuto con superficialità”, non ha cercato “pseudo-verità incapaci di dare pace duratura al cuore”, ma “quella Verità che dà senso all’esistenza ed è ‘la dimora’ in cui il cuore trova serenità e gioia”. Il Papa ricorda poi come “il suo, lo sappiamo, non è stato un cammino facile: ha pensato di incontrare la Verità nel prestigio, nella carriera, nel possesso delle cose, nelle voci che gli promettevano felicità immediata; ha commesso errori, ha attraversato tristezze, ha affrontato insuccessi, ma – e questo è importante – non si è mai fermato, non si è mai accontentato di ciò che gli dava solamente un barlume di luce; ha saputo guardare nell’intimo di se stesso e si è accorto, come scrive nelle Confessioni, che quella Verità, quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita”.“Sant’Agostino – ha proseguito il Papa – ha capito, nella sua inquieta ricerca, che non è lui ad aver trovato la Verità, ma la Verità stessa, che è Dio, lo ha rincorso e lo ha trovato”. E in questo cammino verso la verità, per il Santo è fondamentale il silenzio: “le creature debbono tacere se deve subentrare il silenzio in cui Dio può parlare”. “Questo – ha osservato – è vero anche nel nostro tempo: a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria vita”. “Spesso – ha detto il Papa – si preferisce vivere solo l’attimo fuggente, illudendosi che porti felicità duratura; si preferisce vivere – perché sembra più facile – con superficialità, senza pensare; anzi, si ha paura di cercare la Verità o forse si ha paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per sant’Agostino”. Ed ha concluso: “Cari fratelli e sorelle, vorrei dire a tutti, anche a chi è in un momento di difficoltà nel suo cammino di fede, o anche a chi partecipa poco alla vita della Chiesa o a chi vive ‘come se Dio non esistesse’, di non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l’occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato”. (Sir)