Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: L’ORIGINE DEL MALE E’ NELL’USO SBAGLIATO DELLA LIBERTA’

L’origine del male è “nell’uomo stesso e nell’uso Sbagliato della libertà”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza generale di oggi – svoltasi in Aula Paolo VI davanti a circa 6 mila fedeli – ha attualizzato la figura di Ruperto di Deutz, coinvolto in una controversia sul “problema della conciliazione della bontà e dell’onnipotenza di Dio con l’esistenza del male”. Achi sosteneva che “Dio permette il male senza approvarlo e, dunque, senza volerlo”, Ruperto replica rimanendo “fedele alla narrazione biblica”. “Egli parte dalla bontà di Dio, dalla verità che Dio è sommamente buono e non può che volere il bene”, ha spiegato Benedetto XVI: “Così egli individua l’origine del male nell’uomo stesso e nell’uso sbagliato della libertà”. Alla domanda sul “perché il Figlio di Dio si è fatto uomo”, Ruperto risponde “con una visione cristocentrica della storia della salvezza, allarga la prospettiva, e sostiene che l’Incarnazione, evento centrale di tutta la storia, era stata prevista sin dall’eternità, indipendentemente dal peccato dell’uomo”. In questa prospettiva,la donna incinta dell’Apocalisse rappresenta “l’intera storia e l’umanità, che è orientata a Cristo, così come il concepimento è orientato al parto”. Una prospettiva, questa, ha sottolineato il Santo Padre, “che sarà sviluppata da altri pensatori e valorizzata anche dalla teologia contemporanea”. Maria è “la parte migliore della Chiesa”. E’ una citazione di Ruperto di Deutz – al centro dell’udienza generale di oggi – che ha ripreso anche Paolo VI, quando nel discorso di chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano II ha proclamato solennemente Maria Madre della Chiesa. Menzionando l’”originalità” di Ruperto nell’interpretazione della Bibbia, Benedetto XVI ha ricordato che “è il primo scrittore che ha identificato la sposa del Cantico dei Cantici con Maria santissima. Così il suo commento a questo libro della Scrittura si rivela una sorta di summa mariologica, in cui sono presentati i privilegi e le eccellenti virtù di Maria”, come la semplicità, la purezza, l’innocenza, la dottrina, il pudore, l’umiltà” e costituisce “un felice esempio della sintonia tra liturgia e teologia”. Ruperto, inoltre, “vede in Maria santissima la parte più santa della Chiesa intera”. Il Papa ha concluso l’udienza generale di oggi con un’altra frase di Ruperto: “Ho sperimentato quanto sia vero ciò che egli stesso dice: imparate da me che sono mite e umile di cuore”. “È questo un appassionato invito rivolto a tutti noi”, ha concluso Benedetto XVI: “Anche noi possiamo incontrare il Signore Gesù, che incessantemente accompagna il nostro cammino, si fa presente nel Pane eucaristico e nella sua Parola per la nostra salvezza”.Sir