Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: LA CHIESA È UNICA, CRISTO VERO DIO E VERO UOMO

“La Chiesa è unica, è nata dal sangue di Cristo; è veste preziosa intessuta dallo Spirito Santo; la Chiesa è là dove si annuncia che Cristo è nato dalla Vergine, dove fiorisce la fraternità e la concordia”. E’ un’”immagine” di san Cromazio, “sapiente maestro e zelante pastore” nato ad Aquileia verso il 345 e divenuto vescovo di essa nel 388, protagonista della catechesi del Papa per l’udienza generale di oggi. Nel citarla, Benedetto XVI ha affiancato un’altra immagine “a cui Cromazio è particolarmente affezionato”, quella della nave sul mare in tempesta: “Non c’è dubbio”, afferma il vescovo, “che questa nave rappresenta la Chiesa”. “Il suo primo e principale impegno – ha detto il Papa – fu quello di porsi in ascolto della Parola, per essere capace di farsene poi annunciatore: nel suo insegnamento egli parte sempre dalla Parola di Dio, e ad essa sempre ritorna”. Tra i temi cari alla predicazione di Cromazio, il “mistero trinitario, che egli contempla nella sua rivelazione lungo tutta la storia della salvezza” e il tema dello Spirito Santo; soprattutto, però, “con particolare insistenza ritorna sul mistero di Cristo. Il Verbo incarnato è vero Dio e vero uomo: ha assunto integralmente l’umanità, per farle dono della propria divinità. Queste verità, ribadite con insistenza anche in funzione antiariana, approderanno una cinquantina di anni più tardi alla definizione del dogma in Calcedonia”.

Un pastore “capace di parlare alla sua gente con un linguaggio fresco, colorito e incisivo”: è un altro tassello del ritratto papale di san Cromazio, che “pur non ignorando il perfetto ‘cursus’ latino, preferisce ricorrere al linguaggio popolare, ricco di immagini facilmente comprensibili”. “In un periodo burrascoso come il suo, funestato dalle scorrerie dei barbari – ha fatto notare Benedetto XVI – egli sa mettersi a fianco dei fedeli per confortarli e per aprirne l’animo alla fiducia in Dio che non abbandona mai i suoi figli”. Di qui l’attualità di un’esortazione di Cromazio, secondo il Santo Pare ancora “perfettamente valida”. E’ quella in cui il vescovo di Aquileia, in un suo Sermone, prega “di liberarci da ogni incursione dei nemici, da ogni timore degli avversari”. “Non guardi i nostri meriti, ma la sua misericordia – recita la preghiera di Cromazio – lui che anche in passato si degnò di liberare i figli di Israele non per i loro meriti, ma per la sua misericordia. Ci protegga con il solito amore misericordioso, e operi per noi ciò che il santo Mosè disse ai figli di Israele: Il Signore combatterà in vostra difesa, e voi starete in silenzio. È lui che combatte, è lui che riporta la vittoria… E affinché si degni di farlo, dobbiamo pregare il più possibile”. Molto probabilmente Cromazio morì in esilio, a Grado, mentre cercava di scampare alle scorrerie dei barbari, nel 407.

“Buon Avvento a tutti!”. Con questo augurio il Papa ha concluso oggi la catechesi dell’udienza generale, dedicata alla figura di san Cromazio. “Proprio all’inizio del tempo di Avvento – le parole pronunciate a braccio da Benedetto XVI, dopo aver recitato una preghiera tratta ad un “Sermone” del vescovo di Aquileia – san Cromazio ci dice che l’Avvento è tempo di preghiera, e ci dice: entrate in contratto con Dio, Dio ci conosce, conosce me, conosce ognuno di noi, mi vuol bene, non mi abbandona. Con questa fiducia – ha esortato il Papa nel suo speciale augurio rivolto ai fedeli all’inizio di questo importante tempo liturgico – andiamo avanti per l’Avvento. Buon Avvento a tutti!”.

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