Alla figura di Sant’Alberto Magno, uno dei più grandi autori della teologia scolastica, nonché maestro di San Tommaso d’Aquino, è dedicata l’udienza generale di questo mercoledì. Proclamato dottore della Chiesa nel 1931, Sant’Alberto Magno ci ricorda ha detto il Papa che tra scienza e fede c’è amicizia, e che gli uomini di scienza possono percorrere, attraverso la loro vocazione allo studio della natura, un autentico e affascinante percorso di santità. Parlando ai pellegrini, Benedetto XVI ha evidenziato come la cultura di Alberto Magno ha qualcosa di prodigioso e che i suoi interessi enciclopedici lo portarono a occuparsi non solamente di filosofia e di teologia, come altri contemporanei, ma anche di ogni altra disciplina allora conosciuta, dalla fisica alla chimica, dall’astronomia alla mineralogia, dalla botanica alla zoologia”. Ed ha aggiunto che Sant’Alberto ha ancora molto da insegnare a noi. Soprattutto, mostra che tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione che si sono registrati nella storia e che un uomo di fede e di preghiera può coltivare serenamente lo studio delle scienze naturali e progredire nella conoscenza del micro e del macrocosmo, scoprendo le leggi proprie della materia, poiché tutto questo concorre ad alimentare la sete e l’amore di Dio.I fenomeni della natura ha proseguito Benedetto XVI -, dotati di grandezza e bellezza, sono come le opere di un artista, attraverso le quali, per analogia, noi possiamo conoscere l’Autore del creato. Ed utilizzando una similitudine già adoperata con i membri della Pontificia Accademia delle Scienze, ha aggiunto: il mondo naturale può essere paragonato a un libro scritto da Dio, che noi leggiamo in base ai diversi approcci delle scienze. Quanti scienziati, infatti, sulla scia di sant’Alberto Magno, hanno portato avanti le loro ricerche ispirati da stupore e gratitudine di fronte al mondo che, ai loro occhi di studiosi e di credenti, appariva come l’opera buona di un Creatore sapiente e amorevole! Lo studio scientifico si trasforma allora in un inno di lode. Altro merito di Sant’Alberto ha detto il Papa è stato quello di accogliere e valorizzare il pensiero di Aristotele smentendo il timore dei suoi contemporanei secondo i quali la filosofia di Aristotele era del tutto inconciliabile con la fede cristiana. Sant’Alberto Magno mostrò che la filosofia e la teologia hanno un metodo diverso ma che in dialogo tra di loro, cooperano armoniosamente alla scoperta dell’autentica vocazione dell’uomo, assetato di verità e di beatitudine.Il rispetto della sacralità della vita dal concepimento fino alla morte naturale. A ribadirlo è stato il Papa durante l’udienza generale del mercoledì. Salutando i pellegrini in lingua polacca ha ricordato come domani, 24 marzo, solennità dell’Annunciazione, si celebra in Polonia la Giornata della Sacralità della Vita. Il mistero dell’Incarnazione ha detto il Papa – svela il particolare valore e la dignità della vita umana. Dio ci ha dato questo dono e lo ha santificato, quando il Figlio si è fatto uomo ed è nato da Maria. Bisogna salvaguardare questo dono dal concepimento fino alla morte naturale. Con tutto il cuore mi unisco a coloro che intraprendono diverse iniziative a favore del rispetto per la vita e per la promozione della nuova sensibilità sociale. Riprendendo il discorso nei saluti in lingua italiana, Benedetto XVI ha detto: La Solennità dell’Annunciazione sia per tutti un invito a seguire l’esempio di Maria. Per voi, cari giovani, si traduca in pronta disponibilità alla chiamata del Padre, perché possiate essere fermento evangelico nella società; per voi, cari ammalati, sia sprone a rinnovare l’accettazione serena e confidente della volontà divina e a trasformare la vostra sofferenza in mezzo di redenzione dell’intera umanità. Infine agli sposi novelli, sia invito a costruire una famiglia fondata sul reciproco amore e sui perenni valori cristiani.Sir