Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: UDIENZA GENERALE, «I POVERI, GLI OPPRESSI E I GIUSTI SPERANO NEL SIGNORE»

Il Salmo 122 è “un incrociarsi di sguardi”, quello del fedele che “leva i suoi occhi al Signore e attende una reazione divina, per cogliervi un gesto d’amore, un’occhiata di benevolenza”. Queste le parole di Benedetto XVI durante la catechesi che si sta svolgendo oggi in piazza San Pietro dove, nonostante il cattivo tempo, sono presenti numerosi pellegrini. “Avete sofferto sotto la pioggia – aveva detto il Papa salutando i fedeli – ora speriamo che il tempo migliori”.

Ricordando che Gesù, nel Vangelo, “afferma che l’occhio è un simbolo espressivo dell’io profondo, è uno specchio dell’anima” Benedetto XVI ha parlato dello “sguardo dell’Altissimo che ‘si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c’è uno che cerchi Dio’”. Il Salmista, dunque, ricorre all’immagine “del servo e della schiava che sono protesi verso il loro padrone in attesa di una decisione liberatrice”. Un’idea, secondo il Papa, “chiara e significativa”: “quell’immagine ripresa dal mondo dell’Oriente antico vuole esaltare l’adesione del povero, la speranza dell’oppresso e la disponibilità del giusto nei confronti del Signore”.

Il Signore “non rimane indifferente agli occhi imploranti” dei giusti, “non ignora la loro invocazione, né delude la loro speranza”, ha detto Benedetto XVI, commentando il Salmo 122. “Quanto sia importante lo sguardo amoroso di Dio si rivela nella seconda parte del Salmo”, ha detto il Papa: “I fedeli hanno bisogno di un intervento di Dio perché si trovano in una situazione penosa di disprezzo e di scherni da parte di gente prepotente”.

“Alla tradizionale sazietà biblica di cibo e di anni – ha proseguito -, considerata un segno della benedizione divina, si oppone ora un’intollerabile sazietà costituita da un carico esorbitante di umiliazioni”. Per questo “i giusti – ha concluso – hanno affidato la loro causa al Signore ed egli non rimane indifferente a quegli occhi imploranti, non ignora la loro invocazione, né delude la loro speranza”.

I fedeli che “hanno bisogno di un intervento di Dio perché si trovano in una situazione penosa di disprezzo e di scherni da parte di gente prepotente”, sono stati paragonati, nella seconda parte della catechesi di Benedetto XVI all’udienza generale di questa mattina, alle “tante nazioni che sono provate oggi dagli scherni dei gaudenti, dal disprezzo dei superbi”. Un passaggio fuori testo, riferito alla situazione internazionale, e che si è concluso con l’appello in favore dei popoli più poveri. Ai pellegrini il Papa ha quindi detto: “Preghiamo per loro e aiutiamo questi umiliati”. Durante i saluti finali dell’udienza generale di oggi ci sono stati momenti “fuori programma”, quando è giunto sul sagrato per salutare Benedetto XVI un gruppo di disabili, alcuni dei quali particolarmente gravi. Il Papa ha avuto per ognuno di loro una attenzione particolare, stringendo loro le mani, abbracciandoli o accarezzando il capo e benedicendoli. Con uno ha avuto un colloquio più lungo del solito, ha accettato il suo telefono cellulare e ha parlato per una ventina di secondi. Non si sa se abbia registrato un suo messaggio e una sua benedizione, oppure se abbia salutato qualcuno. La pioggia, il vento e il clima piuttosto fresco non avevano scoraggiato le migliaia di pellegrini che erano confluiti questa mattina in piazza San Pietro per l’udienza generale. Foltissima, come al solito, la presenza italiana, che contava su realtà quali i 50 sacerdoti novelli della diocesi di Brescia, i giovani della diocesi di Molfetta (oltre 300), oltre cento gruppi parrocchiali da ogni parte del Paese, 400 ufficiali della Marina militare italiana, 500 ferrovieri di Trenitalia, 655 aderenti all’Azione Cattolica delle diocesi di Acerra e Nola, con il vescovo mons. Giovanni Rinaldi. Presenti anche gruppi di scout, la Pia Unione Oasi Mariana, diverse Misericordie, vari gruppi di studenti di scuole cattoliche e non. Anche dall’estero presenze significative: oltre ad alcune migliaia di fedeli da Lituania, Ungheria, Polonia, Slovenia e Croazia, particolarmente rilevanti le presenze dagli Stati Uniti. Sir