Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA GENERALE: CATECHESI TRINITARIA CON SANT’ILARIO DI POITIERS

“Dio è Padre nella sua totalità ed amore nella sua totalità. Per questo il Figlio è pienamente Dio senza alcuna mancanza o diminuzione”: lo ha ribadito oggi Benedetto XVI nella catechesi del mercoledì in piazza San Pietro, dedicata stavolta alla figura di Sant’Ilario di Poitiers, nato nel 310, eletto vescovo nel 353-354 e morto nel 367. La sua memoria liturgica si celebra il 13 gennaio. Dal 1851 è stato proclamato Dottore della Chiesa da Pio IX. “Ilario – ha detto il Papa – ha consacrato tutta la sua vita alla difesa della fede nella divinità di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Dio come il Padre, che lo ha generato fin dall’eternità”. Benedetto XVI ha raccontato la storia e le opere di sant’Ilario, dalla sua partecipazione al “sinodo dei falsi apostoli” a Béziers, in Francia, nel 356, “dominato dai vescovi filoariani che negano la divinità di Gesù Cristo”. Per questo fu costretto all’esilio in Frigia, l’attuale Turchia, dove lavora “strenuamente per il ristabilimento dell’unità della Chiesa sulla base della ‘retta fidae’ formulata nel Concilio di Nicea”. Tutta la sua teologia trinitaria, ha spiegato il Papa, deriva “dalla formula del battesimo”. “Di fronte agli ariani – ha ricordato Benedetto XI a proposito di Sant’Ilario di Poitiers – egli insiste sulla verità dei nomi di Padre e di Figlio: proprio questa verità esclude che il Figlio sia una creatura. Il Padre e il Figlio sono infatti della stessa natura. E se alcuni passi del Nuovo Testamento possono far pensare che il Figlio sia inferiore al Padre, Ilario offre regole precise per evitare interpretazioni fuorvianti, regole per una retta lettura del Nuovo Testamento”. Ilario di Poitiers, ha continuato il Papa, “sempre fermo nell’opposizione agli ariani radicali”, mostra “uno spirito conciliante nei confronti di coloro che accettavano di confessare che il Figlio era somigliante al Padre nell’essenza, pur cercando di condurli verso la piena accettazione della fede di Nicea, non solo somiglianza ma uguaglianza di Padre e Figlio, e dunque alla confessione dell’uguale divinità del Padre e del Figlio”. Ricordando poi il dono di Sant’Ilario di “collegare fortezza nella fede e mansuetudine umana”, Benedetto XVI ha riassunto “l’essenziale della sua dottrina, che trova il punto di partenza nella fede battesimale”: “Dio Padre, essendo tutto amore, è capace di comunicare in pienezza la sua divinità al Figlio”. Per questo “il Figlio è pienamente Dio senza alcuna mancanza o diminuzione” e “soltanto in Cristo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, trova salvezza l’umanità”.Un appello alla preghiera perché l’incontro in corso a Ravenna della Commissione mista di dialogo tra cattolici e ortodossi possa portare frutti di unità tra le Chiese. Lo ha chiesto il Papa questa mattina al termine della udienza del mercoledì in piazza San Pietro. Benedetto XVI ha ricordato che dall’8 al 14 ottobre è in corso a Ravenna la decima Sessione Plenaria della Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. La Commissione – ha detto il Papa – “affronta un tema teologico di particolare interesse ecumenico”. Il documento infatti allo studio dei teologi è intitolato “Conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa – Comunione ecclesiale, conciliarità e autorità”. E’ un tema che tocca anche il ruolo del Papa e la teologia della comunione. “Vi chiedo – ha detto Benedetto XVI – di unirvi alla mia preghiera affinchè questo importante incontro aiuti a camminare verso la piena comunione tra cattolici e ortodossi, e si possa giungere presto a condividere lo stesso Calice del Signore”.Sir