Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA: CONDURRE IL MONDO FUORI DALL’ALIENAZIONE

“La richiesta centrale della preghiera sacerdotale di Gesù dedicata ai suoi discepoli di tutti i tempi è quella della futura unità di quanti crederanno in Lui”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza generale di oggi, dedicata alla “preghiera sacerdotale” di Gesù. “L’unità dei futuri discepoli, essendo unità con Gesù che il Padre ha mandato nel mondo, è anche la fonte originaria dell’efficacia della missione cristiana nel mondo”, ha detto Benedetto XVI. “Gesù prega perché i suoi discepoli siano una cosa sola”, ha proseguito, ed è proprio “in forza di tale unità, ricevuta e custodita”, che “la Chiesa può camminare ‘nel mondo’ senza essere ‘del mondo’ e vivere la missione affidatale perché il mondo creda nel Figlio e nel Padre che lo ha mandato”. Grazie al dono dell’unità, “la Chiesa diventa allora il luogo in cui continua la missione stessa di Cristo: condurre il mondo fuori dall’alienazione dell’uomo da Dio e da se stesso, fuori dal peccato, affinché ritorni ad essere il mondo di Dio”. Per il Papa, “nella preghiera sacerdotale di Gesù si compie l’istituzione della Chiesa”, che non è altro che “la comunità dei discepoli che, mediante la fede in Gesù Cristo come inviato del Padre, riceve la sua unità ed è coinvolta nella missione di Gesù di salvare il mondo conducendolo alla conoscenza di Dio”, ha ricordato il Papa.“Gesù prega per la Chiesa di tutti i tempi, prega anche per noi”, ha detto a braccio il Papa, ricordando come nell’Ultima Cena Gesù “crea la Chiesa”, dandone una “prima definizione” in questa consegna: “salvare il mondo conducendolo a Gesù”. Benedetto XVI ha concluso la catechesi con un invito a “leggere e meditare la grande ricchezza della preghiera sacerdotale di Gesù, perché ci guidi nel dialogo con il Signore”. “Anche noi, nella nostra preghiera – l’esortazione di Benedetto XVI – chiediamo a Dio che ci aiuti ad entrare, in modo più pieno, nel progetto che ha su ciascuno di noi; chiediamogli di essere ‘consacrati’ a Lui, di appartenergli sempre di più, per poter amare sempre di più gli altri, i vicini e i lontani; chiediamogli di essere sempre capaci di aprire la nostra preghiera alle dimensioni del mondo, non chiudendola nella richiesta di aiuto per i nostri problemi, ma ricordando davanti al Signore il nostro prossimo, apprendendo la bellezza di intercedere per gli altri”. “Chiediamogli il dono dell’unità visibile tra tutti i credenti in Cristo – ha concluso il Papa ricordando la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si è appena conclusa – per esser sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi”. (Sir)