Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: «SODDISFAZIONE» PER IL COLLOQUIO CATTOLICO-ISLAMICO. COMUNICATO FINALE

“Soddisfazione” per il Colloquio cattolico-islamico, tenutosi a Roma dal 13 al 17 dicembre, e “forte incoraggiamento”. È quanto ha espresso Benedetto XVI questa mattina, al termine dell’udienza generale, ai partecipanti all’undicesimo Colloquio promosso dal Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e dalla “World Islamic Call Society” (Wics) sul tema: “Responsabilità dei Leaders religiosi specialmente in tempi di crisi”. All’incontro hanno partecipato 12 esponenti cattolici, guidati dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente dello stesso Pontificio Consiglio, e 12 esponenti musulmani, diretti da Mohamed Ahmed Sherif, segretario generale della Wics. Sempre questa mattina i partecipanti al Colloquio hanno diffuso un comunicato finale in quattro punti. Nel primo si riafferma che “la prima e più importante responsabilità dei leaders religiosi è di natura religiosa. Secondo le rispettive tradizioni religiose, i leader religiosi hanno la responsabilità di trasmettere fedelmente le tradizioni religiose con l’insegnamento, le buone azioni e l’esempio, servendo così la propria comunità per la gloria di Dio”. Nel secondo punto del comunicato del Colloquio cattolico-islamico viene ricordato che “considerando il ruolo che le religioni possono e devono avere nella società, i leaders religiosi hanno anche un ruolo culturale e sociale nel promuovere i valori etici, come le giustizia, la solidarietà, la pace e l’armonia sociale e il bene comune della società nel suo insieme, specialmente a favore dei bisognosi, dei deboli, dei migranti e degli oppressi”. Nel comunicato (terzo punto) viene indicata poi la “speciale responsabilità” dei leaders religiosi “verso i giovani, che richiedono particolare attenzione perché non cadano vittima del fanatismo e del radicalismo religioso, ma ricevano piuttosto una solida istruzione che li aiuti a diventare costruttori di ponti e operatori di pace”. Nel quarto e ultimo punto si afferma che “i leaders religiosi devono imparare a prevenire, affrontare e porre rimedio” alle “crisi di varia natura, incluse quelle nei rapporti interreligiosi” esistenti a livello nazionale e internazionale. “Ciò richiede rispetto e conoscenza reciproca; entrambe le parti devono curare i rapporti personali e costruire fiducia reciproca, così da poter affrontare insieme le crisi quando si presentano”. Il comunicato si conclude con l’annuncio che il prossimo incontro si terrà a Tripoli, in Libia, entro i prossimi due anni.Sir