Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: SAN GIOVANNI ROTONDO, «NO AI RISCHI DELL’ATTIVISMO E DELLA SECOLARIZZAZIONE»

“L’abbandono confidente di Gesù al Padre è totale e puro”, anche “quando verrà la sua ora” e “sentirà su di sé tutto il peso dei peccati dell’umanità, come un’onda di piena che sta per rovesciarsi su di Lui. Quella sì, sarà una tempesta terribile, non cosmica, ma spirituale. Sarà l’ultimo, estremo assalto del male contro il Figlio di Dio”, ha detto Benedetto XVI nell’omelia della messa a San Giovanni Rotondo, sul sagrato della chiesa di San Pio da Pietrelcina. In quell’ora Gesù, al contrario dei discepoli che nella tempesta sedata poi da Gesù hanno paura, come ci ha ricordato il passo del Vangelo di ieri, “non dubitò del potere di Dio Padre e della sua vicinanza – ha ricordato il Papa – anche se dovette sperimentare pienamente la distanza dell’odio dall’amore, della menzogna dalla verità, del peccato dalla grazia. Sperimentò questo dramma in se stesso in maniera lacerante”. Infatti, “in quell’ora, Gesù da una parte fu un tutt’uno con il Padre, pienamente abbandonato a Lui; dall’altra, in quanto solidale con i peccatori, fu come separato e si sentì come abbandonato da Lui”. Ebbene, ha osservato il Papa, “alcuni Santi hanno vissuto intensamente e personalmente questa esperienza di Gesù. Padre Pio da Pietrelcina è uno di loro”. Padre Pio, ha proseguito Benedetto XVI, è stato “un uomo semplice, di origini umili, ‘afferrato da Cristo’ – come scrive di sé l’apostolo Paolo – per farne uno strumento eletto del potere perenne della sua Croce: potere di amore per le anime, di perdono e di riconciliazione, di paternità spirituale, di solidarietà fattiva con i sofferenti”. Le stigmate, che lo segnarono nel corpo, “lo unirono intimamente al Crocifisso-Risorto”: “Questo non significa – ha evidenziato il Papa – alienazione, perdita della personalità: Dio non annulla mai l’umano, ma lo trasforma con il suo Spirito e lo orienta al servizio del suo disegno di salvezza”. Insomma, “Padre Pio conservò i propri doni naturali, e anche il proprio temperamento, ma offrì ogni cosa a Dio, che ha potuto servirsene liberamente per prolungare l’opera di Cristo: annunciare il Vangelo, rimettere i peccati e guarire i malati nel corpo e nello spirito”. Perciò, “come è stato per Gesù, la vera lotta, il combattimento radicale Padre Pio ha dovuto sostenerli non contro nemici terreni, bensì contro lo spirito del male. Le più grandi ‘tempeste’ che lo minacciavano erano gli assalti del diavolo, dai quali egli si difese con ‘l’armatura di Dio’, con ‘lo scudo della fede’ e ‘la spada dello Spirito, che è la parola di Dio’”.Rimanendo unito a Gesù, Padre Pio, ha sostenuto Benedetto XVI, “ha avuto sempre di mira la profondità del dramma umano, e per questo si è offerto e ha offerto le sue tante sofferenze, ed ha saputo spendersi per la cura ed il sollievo dei malati, segno privilegiato della misericordia di Dio, del suo Regno che viene, anzi, che è già nel mondo, della vittoria dell’amore e della vita sul peccato e sulla morte”. Per il Papa, “guidare le anime e alleviare la sofferenza: così si può riassumere la missione di san Pio da Pietrelcina”. Ma qual è l’eredità che ha lasciato Pio? “La santità”, secondo il Papa: “Questa era sempre la sua prima preoccupazione, la sua ansia sacerdotale e paterna: che le persone ritornassero a Dio, che potessero sperimentare la sua misericordia e, interiormente rinnovate, riscoprissero la bellezza e la gioia di essere cristiani, di vivere in comunione con Gesù, di appartenere alla sua Chiesa e praticare il Vangelo. Padre Pio attirava sulla via della santità con la sua stessa testimonianza, indicando con l’esempio il ‘binario’ che ad essa conduce: la preghiera e la carità”. Prima di tutto la preghiera: “Come tutti i grandi uomini di Dio, Padre Pio era diventato lui stesso preghiera, anima e corpo. Le sue giornate erano un rosario vissuto”. Si spiega così “la singolare compresenza in lui di doni soprannaturali e di concretezza umana”.Tutto questo, ha sottolineato Benedetto XVI, “Padre Pio ripropone oggi alla nostra attenzione. I rischi dell’attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti; perciò la mia visita ha anche lo scopo di confermarvi nella fedeltà alla missione ereditata dal vostro amatissimo Padre”. “Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale – ha precisato -, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio”. “Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio – ha ammonito il Pontefice – guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna”. “E dal cielo – ha concluso – continui egli ad esercitare quella squisita paternità spirituale che lo ha contraddistinto durante l’esistenza terrena; continui ad accompagnare i suoi confratelli, i suoi figli spirituali e l’intera opera che ha iniziato”.Sir