Vita Chiesa

BENEDETTO XVI SABATO RICEVE IN UDIENZA 1400 NOMADI DA TUTTA EUROPA

(ASCA) -  Un segnale forte del Vaticano contro la crescente ondata di intolleranza e discriminazione in tutta Europa nei confronti delle popolazioni gitane e zingare: a mandarlo sarà lo stesso papa Benedetto XVI che sabato prossimo, 11 giugno, riceverà in udienza una delegazione di 1400 Rom, Sinti, Manuches, Kale, Yenish e Travellers d’Europa e d’Italia, in rappresentanza dei 12 milioni di nomadi d’Europa e dei 170 mila Rom, Sinti e camminanti italiani. L’udienza con il pontefice sarà il momento centrale del pellegrinaggio di due giorni degli zingari del Continente, organizzato in occasione della ricorrenza del 75.o anniversario del martirio e dei 150 anni dalla nascita del beato Zeffirino (Ceferino) Giménez Malla (1861-1936), gitano martire della fede di origine spagnola.A organizzare il pellegrinaggio sono stati il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Fondazione “Migrantes” della Conferenza Episcopale Italiana, la Diocesi di Roma e la Comunità di Sant’Egidio. Episodi di intolleranza, violenza e discriminazione sono in aumento in tutto il Continente, dalla polemica su Zingaropoli in Italia, ai rimpatri ‘selettivì in Francia, delle scuole segregate in Slovacchia e Repubblica Ceca, fino ad una serie di omicidi ‘miratì di zingari in Ungheria. In Vaticano ha colpito molto la morte di quattro bambini rom nel rogo della loro baracca a Roma, lo scorso febbraio. Benedetto XVI, all’Angelus, aveva salutato la famiglia delle vittime presente in piazza San Pietro, chiedendosi se la tragedia non si sarebbe forse potuta evitare. L’evento era in cantiere da un pò ma da quel momento l’organizzazione del pellegrinaggio ha avuto un’accelerazione. Non è la prima volta che un papa incontra il popolo gitano: Paolo VI lo fece a Pomezia nel 1965 e li accolse nel 1975 a Castel Gandolfo. Giovanni Paolo II, incontrò più volte varie delegazioni e nel 1997 proclamò beato il gitano Zeffirino, un rom che nel 1936, durante la guerra civile spagnola, venne fucilato e gettato in una fossa comune per aver difeso un prete offeso e il suo rosario. Durante il Grande Giubileo del 2000 poi, papa Wojtyla chiese perdono al Signore anche per i peccati commessi nei confronti degli Zingari dai figli della Chiesa. Nel corso dell’udienza, al papa saranno presentate quattro testimonianze, tra cui quella di Ceija Stojka, rom austriaca deportata a 9 anni prima ad Auschwitz, poi a Ravensbruck ed a Bergen-Belsen. La sua famiglia contava più di 200 persone e solo 6 sopravvissero alla guerra e allo sterminio. “L’udienza dei Rom Europei dal papa è un fatto altamente significativo, da un punto di vista culturale e sociale, oltre che religioso. è anche un fatto storico: per la prima volta Rom e Sinti vengono ricevuti in questa forma in Vaticano. L’udienza testimonia che la Chiesa ama i Rom, e che si impegna accanto a queste popolazioni perché vengano riconosciuti come una minoranza europea, con i loro diritti e con i loro doveri”, ha detto il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. “É un evento significativo – aggiunge – in un momento in cui tanti episodi di antigitanismo si sono manifestati in molti Paesi europei, mentre la via dell’integrazione appare la sola possibile per vivere insieme in pace e in sicurezza”. L’udienza con il papa di “questo 28.o popolo europeo” è “un segno importante per la Chiesa”, secondo mons. Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Cei. Al termine dell’incontro con il pontefice, il programma del pellegrinaggio prevede per una celebrazione presieduta da mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, nella Chiesa di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, alle ore 18.30. Per l’occasione, nell’altare dei Testimoni della fede di Spagna, sarà posta una reliquia del Beato Zeffirino, uno dei rosari che egli stesso aveva donato alla figlia di un amico avvocato. Al termine della veglia ci sarà una festa in piazza tra cittadini romani, italiani e Rom. Domenica 12 giugno al Santuario del Divino Amore Santa Messa presso la “cappella a cielo aperto” dedicata al Beato Zeffirino, ci sarà poi una messa, trasmessa in diretta su Rai 1 e presieduta da mons. Pietro Santoro, Vescovo di Avezzano.