Mons. Bernard Fellay, Mons. Bernard Tissier de Mallerais, Mons. Richard Williamson e Mons. Alfonso del Gallareta: sono i quattro vescovi cui Benedetto XVI ha rimosso la scomunica. Una decisione, si legge nel comunicato della Santa Sede, arrivata dopo un processo di dialogo tra la Sede Apostolica e la Fraternità Sacerdotale San Pio X, quella Fraternità fondata nel 1970 a Friburgo da mons. Lefebvre, il quale contestava alcune riforme apportate dal Concilio Vaticano II. Il Santo Padre afferma il documento vaticano ha accolto così la richiesta formulata da mons. Fellay, anche a nome degli altri tre vescovi, in una lettera del 15 dicembre 2008: siamo sempre fermamente determinati si leggeva nella missiva – nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale. Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative, e per questo ci fa tanto soffrire l’attuale situazione”. I quattro vescovi erano stati consacrati il 30 giugno 1988 dallo stesso mons. Lefebvre senza mandato pontificio, ed erano quindi incorsi nella scomunica latae sententiae, cioè automatica, dichiarata formalmente dalla Congregazione per i Vescovi il primo luglio 1988.Una frattura che Benedetto XVI, informa la Santa Sede, ha cercato sempre di ricomporre, anche incontrando personalmente mons. Fellay il 29 agosto 2005. In quell’occasione il Papa manifestò la volontà di procedere per gradi e in tempi ragionevoli in tale cammino. Un cammino giunto oggi alla rimozione della scomunica, rimossa afferma la Santa Sede con sollecitudine pastorale e paterna misericordia. Benedetto XVI si legge poi nel Decreto della Congregazione per i Vescovi reso noto oggi è fiducioso nell’impegno espresso dai quattro vescovi di non risparmiare alcuno sforzo per approfondire, nei necessari colloqui con le Autorità della Santa Sede, le questioni ancora aperte, così da poter giungere presto ad una piena e soddisfacente soluzione. Con questo atto continua il documento – si desidera consolidare le reciproche relazioni di fiducia e intensificare e dare stabilità ai rapporti della Fraternità San Pio X con questa Sede Apostolica. Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie si legge ancora – vuol essere anche un segno per promuovere l’unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione. L’auspicio, infine, conclude il Decreto, è quello che questo passo sia seguito dalla sollecita realizzazione della piena comunione con la Chiesa di tutta la Fraternità San Pio X, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del Magistero e dell’autorità del Papa con la prova dell’unità visibile. (Fonte: Radio Vaticana)