Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, REGINA CAELI: TESTIMONIARE CON CORAGGIO LA FEDE SULL’ESEMPIO DEI MARTIRI

“La nostra testimonianza della Risurrezione di Cristo sia per il mondo fonte di speranza”: cosi Benedetto XVI nel Lunedì dell’Angelo, rivolto ai fedeli raccolti nel Cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, per recitare insieme al Papa l’antifona mariana del Regina Caeli, che durante il tempo pasquale sostituisce la preghiera dell’Angelus. “Tutti gli uomini siano partecipi della salvezza”: il rinnovato auspicio del Santo Padre a lodare il Signore “nei giorni del tempo pasquale”, a partire da quell’“avvenimento assolutamente nuovo” nella storia dell’umanità: “la morte e la risurrezione di Cristo”, “questa esperienza” – ha spiegato Benedetto XVI – che “ha inscritto una volta per sempre l’alleluia nel cuore della Chiesa! Anche nel nostro cuore”. Ecco perché il Regina Caeli “è come una nuova ‘annunciazione’ a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso”. “Dopo il dramma della Passione, risuona un nuovo invito alla gioia”: “Cari fratelli e sorelle, – ha detto il Papa – lasciamo che l’alleluia pasquale si imprima profondamente anche in noi in tutte le circostanze, così che non sia soltanto una parola in certe circostanze esteriori, ma sia l’espressione proprio della nostra stessa vita”. Dopo la preghiera mariana, il Papa ha fatto memoria di quanti sono caduti per testimoniare la loro fede cristiana, nell’odierna Giornata di preghiera e di digiuno per i missionari martiri. Oggi, visto il giorno di festa – ha commentato – forse è meglio “non digiunare ma pregare, per questi nostri fratelli e sorelle – vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici – caduti lungo il 2007, mentre svolgevano il loro servizio missionario è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore”. Il pensiero di Benedetto XVI è andato poi ai malati di tubercolosi e alle loro famiglie, ricorrendo oggi anche la Giornata Mondiale per la Lotta contro la Tubercolosi. “Auspico – ha detto il Papa – che cresca l’impegno a livello mondiale per debellare questo flagello”; quindi un invito particolare “alle istituzioni cattoliche, affinché quanti soffrono possano riconoscere, attraverso la loro opera, il Signore Risorto che dona ad essi guarigione, conforto e pace”. (Fonte: Radio Vaticana)