Il dialogo, la mutua comprensione e la ricerca del ragionevole compromesso sono l’unica via che può restituire al Libano le sue istituzioni e alla popolazione la sicurezza necessaria per una vita quotidiana dignitosa e ricca di speranza nel domani. Ne è convinto il Papa, che dopo la recita del Regina Caeli di ieri ha rivolto un appello per il Libano. Ho seguito con profonda preoccupazione, nei giorni scorsi ha esordito Benedetto XVI – la situazione in Libano, dove, allo stallo dell’iniziativa politica, hanno fatto seguito, dapprima, la violenza verbale e poi gli scontri armati, con numerosi morti e feriti. Anche se, nelle ultime ore, la tensione si è allentata, il Pontefice ha esortato i libanesi ad abbandonare ogni logica di contrapposizione aggressiva, che porterebbe il loro caro Paese verso l’irreparabile. Che il Libano, per l’intercessione di Nostra Signora del Libano l’auspicio papale – sappia rispondere con coraggio alla sua vocazione di essere, per il Medio Oriente e per il mondo intero, segno della reale possibilità di pacifica e costruttiva convivenza tra gli uomini. Citando, infine, l’esortazione post-Sinodale Una nuova speranza per il Libano, il Pontefice ha fatto notare che le diverse comunità che lo compongono sono al tempo stesso una ricchezza, un’originalità ed una difficoltà. Ma far vivere il Libano è un compito comune di tutti i suoi abitanti”.Sir