(Madrid, dai nostri inviati) – Non soccombere a un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio, ma edificare la propria vita sulla base ferma che è Cristo. Un discorso incentrato sulla parabola evangelica della casa costruita sulla roccia quella pronunciata questo pomeriggio dal Pontefice nella Plaza de Cibeles di Madrid incontrando i giovani della Gmg (testo integrale). Edificando sulla ferma roccia, non solamente la vostra vita sarà solida e stabile ha detto il Papa -, ma contribuirà a proiettare la luce di Cristo sui vostri coetanei e su tutta l’umanità, mostrando un’alternativa valida a tanti che si sono lasciati andare nella vita. Sì ha proseguito il Papa -, ci sono molti che, credendosi degli dei, pensano di non aver bisogno di radici, né di fondamenti che non siano essi stessi. Desidererebbero decidere solo da sé ciò che è verità o no, ciò che è bene o male, giusto e ingiusto; decidere chi è degno di vivere o può essere sacrificato sull’altare di altre prospettive; fare in ogni istante un passo a caso, senza una rotta prefissata, facendosi guidare dall’impulso del momento. Queste tentazioni sono sempre in agguato. È importante non soccombere ad esse, perché, in realtà, conducono a qualcosa di evanescente, come un’esistenza senza orizzonti, una libertà senza Dio. Nel discorso pronunciato sulla piazza di Cibeles, papa Benedetto ha affermato ancora: Noi, in cambio, sappiamo bene che siamo stati creati liberi, a immagine di Dio, precisamente perché siamo protagonisti della ricerca della verità e del bene, responsabili delle nostre azioni, e non meri esecutori ciechi. Dio desidera un interlocutore responsabile, qualcuno che possa dialogare con Lui e amarlo. Papa Ratzinger ha ricordato ai giovani che, radicati in Cristo, potranno contagiare gli altri. I quali si domanderanno quale sia il segreto della vostra vita e scopriranno che la roccia che sostiene tutto l’edificio e sopra la quale si appoggia tutta la vostra esistenza è la persona stessa di Cristo, vostro amico, fratello e Signore, il Figlio di Dio fatto uomo, che dà consistenza a tutto l’universo. Egli morì per noi e risuscitò perché avessimo vita, e ora, dal trono del Padre, continua a essere vivo e vicino a tutti gli uomini, vegliando continuamente con amore per ciascuno di noi. Infine il pontefice ha affidato i frutti di questa Giornata mondiale della gioventù alla santissima Vergine Maria, che seppe dire sì’ alla volontà di Dio, e ci insegna come nessun altro la fedeltà al suo divin Figlio, che seguì fino alla sua morte sulla croce. (Sir)