Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: NO ALL’INTERPRETAZIONE INDIVIDUALISTICA DEL CRISTIANESIMO

“Fra Cristo e la Chiesa non c’è alcuna contrapposizione” e lo slogan “di moda alcuni anni fa”, “Gesù sì, Chiesa no”, è “del tutto inconciliabile con l’intenzione di Cristo”. A pronunciare un forte “no” all’“interpretazione individualistica” del cristianesimo, religione personale e “comunitaria” in quanto la “missione” di Cristo “mira a raccogliere in unità il popolo escatologico di Dio” è stato oggi Benedetto XVI, che ha dedicato la tradizionale udienza generale al “mistero del rapporto tra Cristo e la Chiesa, considerandolo a partire dall’esperienza degli apostoli, alla luce del compito ad essi affidato”. Sarà questo, ha infatti annunciato il Papa all’inizio dell’udienza, l’argomento dei prossimi incontri del mercoledì, dopo la chiusura del ciclo di catechesi sui Salmi e i Cantici delle Lodi e dei Vespri. “Il mio amato Predecessore, Giovanni Paolo II – ha ricordato infatti il Santo Padre – ha proposto alla Chiesa, all’inizio del terzo millennio, di contemplare il volto di Cristo. Muovendomi nella stessa direzione, nelle catechesi che oggi comincio vorrei mostrare come proprio la luce di quel Volto si rifletta sul volto della Chiesa, nonostante i limiti e le ombre della nostra umanità fragile e peccatrice”.

Si fraintende del tutto il messaggio di Gesù se lo si separa dal contesto della fede e della speranza del popolo eletto”, ha ammonito il Papa, che ha sottolineato come “la predicazione di Gesù è al tempo stesso chiamata di grazia e segno di contraddizione e di giudizio per l’intero popolo di Dio. Pertanto, sin dal primo momento della sua attività salvifica Gesù di Nazareth tende a radunare il Popolo di Dio”.

Benedetto XVI ha poi spiegato in questi termini lo stretto legame che esiste tra la dimensione personale e quella comunitaria del cristianesimo, a partire dall’annuncio di Gesù: “Anche se la sua predicazione è sempre un appello alla conversione personale, egli in realtà mira continuamente alla costituzione del Popolo di Dio che è venuto a radunare e a salvare. Risulta perciò unilaterale e priva di fondamento l’interpretazione individualistica dell’annuncio che Cristo fa del Regno”. In realtà, secondo il Santo Padre, “questo individualismo è un’accentuazione tipicamente moderna: nella prospettiva della tradizione biblica e nell’orizzonte dell’ebraismo, in cui l’opera di Gesù si colloca pur con tutta la sua novità, risulta chiaro che tutta la missione del Figlio fatto carne ha una finalità comunitaria, perché mira a raccogliere in unità il popolo escatologico di Dio”. “I dodici Apostoli – ha concluso Benedetto XVI – sono il segno più evidente della volontà di Gesù riguardo all’esistenza e alla missione della sua Chiesa, la garanzia che fra Cristo e la Chiesa non c’è alcuna contrapposizione. È pertanto del tutto inconciliabile con l’intenzione di Cristo uno slogan di moda alcuni anni fa: Gesù sì, Chiesa no”.

Il Consiglio generale della congregazione fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo, al termine dell’udienza generale di oggi, ha donato a Benedetto XVI una copia del film in dvd “Una cosa in mente”, che ricostruisce la vita del Santo e i momenti salienti della fondazione della sua opera. “Una cosa in mente” – il titolo deriva da una delle frasi che Cottolengo (1786-1842) spesso ripeteva sottolineando di avere “una cosa in mente” cioè un’opera di assistenza a poveri, malati, bisognosi – è stato realizzato dalla “Nova-T”. Padre Aldo Sarotto Superiore generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza ha spiegato al Pontefice che si è voluto questo film perché quello di Giuseppe Cottolengo è “un esempio da far conoscere a tutti, in particolare ai giovani, perché quella del Cottolengo è una vita piena, gioiosa, realizzata”.

Il film dura 80 minuti, parte dagli ultimi giorni di vita del Cottolengo e ne ricostruisce la storia. È stato girato nell’astigiano, nei luoghi dove il Santo visse, con un folto cast di attori, Massimo Wertmuller nei panni di Cottolengo, Claudia Koll, Massimo Bonetti, Francesca Traghetti, diretti da Paolo Damosso. Il 4 dicembre scorso il film è stato proiettato in anteprima al Teatro Regio di Torino. Informazioni: 011.8991400, info@nova-t.it. Sempre oggi, durante l’udienza una delegazione del Collegio vescovile Barbarigo di Padova, guidata dal rettore, don Giancarlo Battistuzzi, ha consegnato al Papa, un fermaglio da piviale in oro realizzato appositamente per il Pontefice.Sir