Una Chiesa unita nell’amore per testimoniare la bellezza della fede in una società ancora ferita dall’ideologia atea e affascinata dalla mentalità consumistica: è quanto ha chiesto Benedetto XVI ai cattolici della Repubblica Ceca durante i Vespri celebrati ieri pomeriggio nella Cattedrale di Praga con i sacerdoti, i religiosi e i rappresentanti dei movimenti laici (testo integrale). La Cattedrale dei Santi Vito, Venceslao e Adalberto è il cuore stesso della Chiesa nella Repubblica Ceca: una stupenda mole gotica che con le sue torri innalzate verso il cielo attirano con forza l’anima in alto. Qui sono custodite le reliquie di tanti martiri che lungo i secoli hanno dato la loro testimonianza di fede in questa terra. Una cattedrale tolta dal regime comunista a una Chiesa cui è solo permesso di usarla. Lei viene a visitare i suoi fratelli che sono in difficoltà ha detto nel suo saluto il cardinale arcivescovo di Praga Miloslav Vlk noi non siamo una grande Chiesa. Se lei viene da noi, non può esserci altro motivo che quello di confortarci. Il Papa parla dei tanti vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli, che hanno resistito con eroica fermezza alla persecuzione comunista, giungendo persino al sacrificio della vita traendo forza dal Vangelo. L’eroismo dei testimoni della fede – ha detto – ricorda che solo dalla conoscenza personale e dal legame profondo con Cristo è possibile trarre l’energia spirituale per realizzare appieno la vocazione cristiana. Solo l’amore di Cristo rende efficace l’azione apostolica, soprattutto nei momenti della difficoltà e della prova.Benedetto XVI ha invitato la comunità a restare unita nell’amore, ad avere un cuore solo e un’anima sola ad essere un corpo ben strutturato che ha Cristo come Capo, e nel quale ogni membro agisce in armonia con il tutto. L’amore ha aggiunto – risplenda in ogni vostra parrocchia e comunità, nelle varie associazioni e movimenti. Ora, infatti, dopo il lungo inverno della dittatura comunista c’è la libertà, ma ci sono nuove difficoltà, perché come essi stessi avvertono “anche oggi non è facile vivere e testimoniare il Vangelo. La società reca ancora le ferite causate dall’ideologia atea ed è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale.In questo contesto la comunità cattolica è chiamata ad offrire il suo decisivo contributo controcorrente: è già forte l’impegno della Caritas locale per i più poveri. Il Papa ha esortato a guardare in modo particolare ai giovani, alla loro formazione, alle scuole cattoliche. Il suo auspicio è stato quello di una sempre crescente intesa con le altre istituzioni sia pubbliche che private, perché la Chiesa è sempre utile ripeterlo non domanda privilegi, ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico.Il Papa ha ricordato infine alcune ricorrenze: i 280 anni della canonizzazione di San Giovanni Nepomuceno, ucciso per non svelare i segreti del confessionale, l’80.mo della dedicazione di questa Cattedrale intitolata a San Vito, un giovane che preferì il martirio piuttosto che tradire Cristo; e ancora il 20.mo anniversario della canonizzazione di Sant’Agnese di Praga, una principessa boema che scelse la povertà per seguire Gesù. Benedetto XVI invita tutti i credenti a seguire questi esempi per essere sale che dona sapore alla vita. (Fonte: Radio Vaticana)