Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: MIGRAZIONI E ISLAM, RECIPROCITÀ NEL DIALOGO E LEGGI OPPORTUNE PER UNA SANA CONVIVENZA

“Aprire le braccia e il cuore ad ogni persona”, senza dimenticare “l’importanza della reciprocità nel dialogo” e di “leggi opportune per una sana convivenza”: è l’appello di Benedetto XVI, incontrando questa mattina i partecipanti alla Sessione plenaria del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, presieduta dal cardinale Renato Raffaele Martino. La Sessione – che si è aperta oggi nella sede del Pontificio Consiglio e si concluderà il 17 maggio – è centrata sul tema “Migrazione e itineranza da e per i Paesi a maggioranza islamica”. “La Chiesa cattolica – ha ricordato il Papa – avverte con crescente consapevolezza che il dialogo interreligioso fa parte del suo impegno a servizio dell’umanità nel mondo contemporaneo. Questa convinzione è diventata, come si dice, ‘pane quotidiano’ specialmente per chi opera a contatto con i migranti, i rifugiati e con le diverse categorie di persone itineranti”.

“Stiamo vivendo tempi – ha osservato Benedetto XVI – nei quali i cristiani sono chiamati a coltivare uno stile di dialogo aperto sul problema religioso, non rinunciando a presentare agli interlocutori la proposta cristiana in coerenza con la propria identità”. Mentre “sempre più si avverte l’importanza della reciprocità nel dialogo”. L’importanza del dialogo, secondo il Papa, è testimoniata dagli “sforzi che in tante comunità si vanno facendo per tessere con gli immigrati rapporti di mutua conoscenza e stima, che appaiono quanto mai utili per superare pregiudizi e chiusure mentali”.

Ricordando il “comandamento nuovo dell’amore” che Cristo ha lasciato ai suoi discepoli, Benedetto XVI ha invitato i “singoli credenti” ad “aprire le loro braccia ed il loro cuore ad ogni persona, da qualunque Paese provenga, lasciando poi alle autorità responsabili della vita pubblica di stabilire in merito le leggi ritenute opportune per una sana convivenza”. “Ovviamente – ha concluso -, c’è da sperare che anche i cristiani che emigrano verso Paesi a maggioranza islamica trovino là accoglienza e rispetto della loro identità religiosa”.Sir