Una nuova evangelizzazione che aiuti le nuove generazioni a riscoprire il volto autentico di Dio. E’ la missione impegnativa che Benedetto XVI affida ai giovani nel messaggio, diffuso oggi, per la XXIV Giornata mondiale della Gioventù, che quest’anno si svolgerà a livello diocesano, il 5 aprile, Domenica delle Palme. Tema della Giornata, Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente (1 Tm 4,10). L’esperienza scrive il Papa – dimostra che le qualità personali e i beni materiali non bastano ad assicurare quella speranza di cui l’animo umano è in costante ricerca. La politica, la scienza, la tecnica, l’economia e ogni altra risorsa materiale da sole non sono sufficienti per offrire la grande speranza a cui tutti aspiriamo. Questa speranza può essere solo Dio: anche per quei giovani feriti dalla vita, condizionati da una immaturità personale che è spesso conseguenza di un vuoto familiare, di scelte educative permissive e libertarie e di esperienze negative e traumatiche che in alcuni sfociano in comportamenti a rischio e violenti, verso droghe e alcool, e tante altre forme di disagio giovanile. Eppure, aggiunge il Papa, anche in chi viene a trovarsi in condizioni penose per aver seguito i consigli di ‘cattivi maestri’, non si spegne il desiderio di amore vero e di autentica felicità. Ma come annunciare la speranza a questi giovani?.La risposta alla domanda sta nell’impegno primario di tutti in una nuova evangelizzazione, che aiuti le nuove generazioni a riscoprire il volto autentico di Dio. Sull’esempio di san Paolo, Benedetto XVI esorta i giovani a fare spazio alla preghiera, partecipando anche a gruppi e movimenti, a prendere parte alla liturgia nelle parrocchie, a nutrirsi della Parola di Dio e dell’Eucaristia. Se vi nutrite di Cristo, cari giovani, non potrete non farlo conoscere ed amare da tanti altri vostri amici e coetanei. La Chiesa conta su di voi per questa impegnativa missione: non vi scoraggino le difficoltà. Testimoniate il Risorto e fatelo conoscere a quanti, vostri coetanei e adulti, sono in cerca della ‘grande speranza’ che dia senso alla loro esistenza. Fate scelte che manifestino la vostra fede; mostrate di aver compreso le insidie dell’idolatria del denaro, dei beni materiali, della carriera e del successo, e non lasciatevi attrarre da queste false chimere afferma il Pontefice. Non cedete alla logica dell’interesse egoistico, ma coltivate l’amore per il prossimo e sforzatevi di porre voi stessi e le vostre capacità umane e professionali al servizio del bene comune e della verità. Il cristiano autentico non è mai triste, anche se si trova a dover affrontare prove di vario genere, perché la presenza di Gesù è il segreto della sua gioia e della sua pace.Sir