Vita Chiesa

Benedetto XVI, messaggio per la campagna di fraternità in Brasile

«Davanti a noi si apre il cammino della Quaresima, permeato di preghiera, penitenza e carità, che ci prepara a vivere e a partecipare più profondamente alla passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. In Brasile, questa preparazione ha trovato un valido supporto e incoraggiamento nella Campagna di Fraternità», che quest‘anno è giunta alla sua cinquantesima edizione e si riveste già delle sfumature spirituali della XXVII Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro del prossimo luglio, tanto che ha per tema «Fraternità e gioventù», proposto dalla Conferenza episcopale nazionale «con la speranza di vedere moltiplicata nei giovani di oggi la stessa risposta che ha dato a Dio il profeta Isaia: ‘Eccomi, manda me!’». Lo scrive Benedetto XVI, nel suo messaggio per l’inizio oggi della Campagna di Fraternità 2013 in Brasile, in occasione della Quaresima. «Mi associo volentieri a questa iniziativa quaresimale della Chiesa in Brasile – aggiunge il Papa -, inviando a tutti e a ciascuno di voi il mio cordiale saluto nel Signore, al quale affido gli sforzi di coloro che si impegnano ad aiutare i giovani a diventare – come ha chiesto San Paolo – ‘protagonisti di una società più giusta e più fraterna ispirata al Vangelo».

Per il Pontefice i «segni dei tempi», nella società e nella Chiesa, arrivano anche «attraverso i giovani». «Ignorare questi segni o non saper discernere è perdere un’occasione di rinnovamento», sottolinea il Santo Padre, che auspica anche di avere i giovani «protagonisti integrati» nelle comunità che li accolgono, a dimostrazione della «fiducia» che la Chiesa pone su ciascuno di loro. Ciò richiede anche guide che rimangono «nuove dentro», al di là dell’età. Benedetto XVI invita poi i giovani brasiliani «a cercare sempre più nel Vangelo di Gesù il senso della vita», nella certezza che «è attraverso l‘amicizia con Cristo che noi sperimentiamo ciò che è bello e che ci redime». Questo incontro trasformatore, che il Papa augura a ogni giovane brasiliano, porta alla «piena disponibilità di coloro, che si lasciano invadere da un Dio che salva», a essere portatori della Buona Notizia ai propri coetanei, «aiutandoli a scoprire la forza e la bellezza della fede in mezzo ai ‘deserti (spirituali) del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale: il Vangelo e la fede della Chiesa, di cui i documenti del Concilio ecumenico vaticano II sono luminosa espressione, come pure lo è il Catechismo della Chiesa Cattolica’».