Creare una sorta di ecosistema che sappia equilibrare silenzio, parola immagini e suoni. È l’invito rivolto dal Papa nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si svolgerà il 20 maggio sul tema: Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione (testo integrale). Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti scrive Benedetto XVI il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da tutto ciò che è inutile o accessorio. Una profonda riflessione spiega, infatti, il Santo Padre ci aiuta a scoprire la relazione esistente tra avvenimenti a prima vista slegati tra loro, a valutare, ad analizzare i messaggi, per poi condividere opinioni ponderate e pertinenti e dare vita ad un’autentica conoscenza condivisa. Per questo è necessario creare un ambiente propizio, a partire dalla consapevolezza che gran parte della dinamica attuale della comunicazione è orientata da domande alla ricerca di risposte. Di qui l’interesse del Papa per il mondo della Rete, e per le le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Nella essenzialità di brevi messaggi – la tesi del Papa – si possono esprimere pensieri profondi. I motori di ricerca e le reti sociali prosegue il Papa – sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte. Anzi, la Rete stessa sta diventando sempre di più il luogo delle domande de delle risposte, al punto che spesso l’uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che non si è mai posto e a bisogni che non avverte. In questo contesto, secondo Benedetto XVI, il silenzio è prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, per riconoscere e focalizzare le domande veramente e importanti. Nel complesso e variegato mondo della comunicazione l’analisi del Pontefice emerge l’attenzione di molti verso le domande ultime dell’esistenza umana, e questo incessante flusso di domande manifesta l’inquietudine dell’essere umano sempre alla ricerca di verità, piccole o grandi, che diano senso e speranza all’esistenza. Quando parola e silenzio si escludono a vicenda ammonisce il Santo Padre la comunicazione si deteriora. Educarsi alla comunicazione la conclusione del messaggio – vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo. (Sir)