Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, MESSA I GENNAIO: «PIÙ CHE MAI NECESSARIO OPERARE INSIEME PER LA PACE»

“Iniziamo guardando a Maria questo nuovo anno, che riceviamo dalle mani di Dio come un ‘talento’ prezioso da far fruttare, come un’occasione provvidenziale per contribuire a realizzare il Regno di Dio”. Così, ieri mattina, il Papa, durante la celebrazione eucaristica per la solennità di Maria Santissima Madre di Dio e in occasione della XL Giornata mondiale della pace, cui hanno partecipato, tra gli altri, il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e gli ambasciatori del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Ricordando i punti fondamentali del suo messaggio per la Giornata mondiale della pace sul tema “La persona umana, cuore della pace”, Benedetto XVI si è detto “profondamente convinto che ‘rispettando la persona si promuove la pace, e costruendo la pace si pongono le premesse per un autentico umanesimo integrale’”. È un impegno questo, ha aggiunto, che “compete in modo peculiare al cristiano, chiamato ‘ad essere infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti’”. Proprio “perché creato ad immagine e somiglianza di Dio”, dunque, “ogni individuo umano, senza distinzione di razza, cultura e religione, è rivestito della medesima dignità di persona”.

Per questo, ha aggiunto il Papa, ogni essere umano “va rispettato, né alcuna ragione può mai giustificare che si disponga di lui a piacimento, quasi fosse un oggetto. Di fronte alle minacce alla pace, purtroppo sempre presenti, dinanzi alle situazioni di ingiustizia e di violenza, che continuano a persistere in diverse regioni della terra, davanti al permanere di conflitti armati, spesso dimenticati dalla vasta opinione pubblica, e al pericolo del terrorismo che turba la serenità dei popoli, diventa più che mai necessario operare insieme per la pace”, che è “insieme un dono e un compito”: “dono da invocare con la preghiera, compito da realizzare con coraggio senza mai stancarsi”. Il Papa, quindi, rivolgendo “lo sguardo ancora una volta alla drammatica situazione che caratterizza proprio quella Terra dove nacque Gesù”, ha affermato: “Come non implorare con insistente preghiera che anche in quella regione giunga quanto prima il giorno della pace, il giorno in cui si risolva definitivamente il conflitto in atto che dura ormai da troppo tempo? Un accordo di pace, per essere durevole, deve poggiare sul rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona”. Di qui l’auspicio che “la Comunità internazionale congiunga i propri sforzi, perché in nome di Dio si costruisca un mondo in cui gli essenziali diritti dell’uomo siano da tutti rispettati”.

A tal fine, è necessario che “il fondamento di tali diritti sia riconosciuto non in semplici pattuizioni umane, ma ‘nella natura stessa dell’uomo e nella sua inalienabile dignità di persona creata da Dio’”. Se, infatti, ha continuato Benedetto XVI, “gli elementi costitutivi della dignità umana vengono affidati alle mutevoli opinioni umane, anche i suoi diritti, pur solennemente proclamati, finiscono per diventare deboli e variamente interpretabili”. Di qui l’importanza “che gli Organismi internazionali non perdano di vista il fondamento naturale dei diritti dell’uomo” per evitare “di scivolare verso una loro interpretazione solo positivistica”. Ricordando la formula di benedizione ascoltata nella prima Lettura, tratta dal libro dei Numeri, il Papa ha evidenziato che “il termine biblico shalom, che traduciamo ‘pace’, indica quell’insieme di beni in cui consiste ‘la salvezza’ portata da Cristo”: “Per questo – ha chiarito – noi cristiani riconosciamo in Lui il Principe della pace. Egli si è fatto uomo ed è nato in una grotta a Betlemme per portare la sua pace agli uomini di buona volontà”. “La pace – ha concluso – è così veramente il dono e l’impegno del Natale: il dono, che va accolto con umile docilità e costantemente invocato con orante fiducia; l’impegno, che fa di ogni persona di buona volontà un ‘canale di pace’”. Sir

Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2007