Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: LO SPIRITO GARANTE DELLA TRADIZIONE; APPELLO A 20 ANNI DA CHERNOBYL: ENERGIA A SERVIZIO DELLA PACE

E’ lo Spirito “il garante della presenza attiva del mistero della storia, Colui che ne assicura la realizzazione nel corso dei secoli”, facendo sì che la “tradizione” della Chiesa raggiunga “le donne e gli uomini di tutti i tempi”. Lo ha detto il Papa, che nell’udienza generale di oggi – a cui hanno partecipato circa 50 mila persone, nonostante la giornata piovosa, ha sottolineato che “la comunione ecclesiale – suscitata dallo Spirito Santo, custodita e promossa dal ministero apostolico – non si estende solo a tutti i credenti di un dato momento storico”, ma “abbraccia anche tutti i tempi e tutte le generazioni”. Al centro della catechesi odierna, una riflessione sulle “tradizione apostolica della Chiesa”. “Detta così – ha spiegato il Santo Padre – perché nata dalla testimonianza degli apostoli e della comunità dei discepoli al tempo delle origini, è stata consegnata sotto la guida dello Spirito Santo negli scritti del Nuovo Testamento, e ad essa la Chiesa continuamente si riferisce come al suo fondamento e alla sua norma attraverso la successione ininterrotta del ministero apostolico”. Compito degli apostoli, ha ricordato il Pontefice, è dunque “fare discepole tutte le nazioni”, e l’”universalismo della salvezza richiede che il memoriale della Pasqua sia celebrato senza interruzione nella storia fino al ritorno glorioso del Cristo”.

“Dio sarà con noi tutti i giorni della vita, fino alla fine del mondo”. Con queste parole, pronunciate a braccio, Benedetto XVI ha concluso l’udienza generale di oggi, dedicata a una riflessione sul tema della “tradizione”, a partire dalla presenza dello Spirito Santo nella storia. “Grazie alla tradizione, garantita dal ministero degli apostoli e dei loro successori l’acqua della vita scaturita dal costato di Cristo e il suo sangue salutare raggiungono le donne e gli uomini di tutti i tempi”. “Fuori testo”, il Papa ha definito la tradizione “un grande fiume che ci porta”, e ha spiegato che “la tradizione è la comunione dei fedeli intorno ai legittimi pastori nel corso della storia, una comunione che lo Spirito Santo alimenta assicurando il collegamento fra esperienza della fede apostolica, vissuta nell’originaria comunità dei discepoli, e l’esperienza attuale del Cristo nella sua Chiesa”. “La tradizione è la continuità organica della Chiesa”, ha aggiunto il Santo Padre, che declinandone il significato “in senso teologico” ha puntualizzato: “Questa permanente attualizzazione della presenza attiva di Gesù Signore nel suo popolo, operata dallo Spirito Santo ed espressa nella Chiesa attraverso il ministero apostolico e la comunione fraterna, è ciò che s’intende col termine tradizione: essa non è la semplice trasmissione materiale di quanto fu donato all’inizio agli apostoli, ma la presenza efficace del Signore Gesù, crocifisso e risorto, che accompagna e guida nello Spirito la comunità da lui radunata”.

Un forte appello a “coloro che sono responsabili delle sorti dell’umanità”, affinché pongano “ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell’uomo della natura”. A rivolgerlo è stato oggi il Papa, che al termine dei saluti che concludono l’udienza generale ha ricordato i vent’anni dal disastro nucleare di Chernobyl. “Proprio oggi – ha detto Benedetto XVI – ricorre il ventesimo anniversario del tragico incidente avvenuto nella centrale nucleare di Chernobyl. In tale circostanza, sento il dovere di esprimere vivo apprezzamento per le famiglie, le associazioni, le amministrazioni civili e le comunità cristiane che, nel corso di questi anni, si sono adoperate per ospitare e curare adulti e specialmente bambini colpiti dalle conseguenze di quel doloroso evento”. “Mentre ancora una volta – ha proseguito il Pontefice – preghiamo per le vittime d’una calamità di così vasta portata e per quanti ne portano nel loro corpo i segni, invochiamo dal Signore luce per coloro che sono responsabili delle sorti dell’umanità, perché con uno sforzo corale si ponga ogni energia al servizio della pace, nel rispetto delle esigenze dell’uomo e della natura”. Sir