La paterna responsabilità del vescovo è un compito solenne che consiste nel custodire e promuovere l’identità sacerdotale dei presbiteri affidati alle proprie cure pastorali,un’identità che vediamo oggi purtroppo messa a dura prova della crescente secolarizzazione. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i vescovi ordinati nell’ultimo anno, a Roma in questi giorni per il Convegno annuale organizzato dalla Congregazione per i vescovi. L’imitazione di Gesù Buon Pastore ha esordito Benedetto XVI – è, per ogni sacerdote, la strada obbligata della propria santificazione e la condizione essenziale per esercitare responsabilmente il ministero pastorale. Se questo vale per i presbiteri, vale ancor più per noi, cari fratelli vescovi, ha proseguito il Papa, secondo il quale è importante non dimenticare che uno dei compiti essenziali del Vescovo è proprio quello di aiutare, con l’esempio e con il fraterno sostegno, i sacerdoti a seguire fedelmente la loro vocazione. Come scrive Giovanni Paolo II nella Pastores dabo vobis, il vescovo ha ricordato il Santo Padre cercherà sempre di agire coi suoi sacerdoti come padre e fratello che li ama, li accoglie, li corregge, li conforta, ne ricerca la collaborazione e, per quanto possibile, si adopera per il loro benessere umano, spirituale, ministeriale ed economico.L’essere a disposizione della gente non deve diminuire o offuscare la nostra disponibilità verso il Signore, ha ammonito il Papa, facendo presente che il tempo che il sacerdote e il vescovo consacrano a Dio nella preghiera è sempre quello meglio impiegato, perché la preghiera è l’anima dell’attività pastorale. La missione di un presbitero e, a maggior ragione, quella di un vescovo la constatazione del Papa – comporta oggi una mole di lavoro che tende ad assorbirlo continuamente e totalmente. Le difficoltà aumentano e le incombenze vanno moltiplicandosi, anche perché si è posti di fronte a realtà nuove e ad accresciute esigenze pastorali. Tuttavia, l’attenzione ai problemi di ogni giorno e le iniziative tese a condurre gli uomini sulla via di Dio non devono mai distrarci dall’unione intima e personale con Cristo. Grazie per il servizio che rendete alla Chiesa con dedizione e amore, ha detto il Papa ai nuovi vescovi, ricordando che al centro della vita sacerdotale c’è l’Eucaristia, che deve illuminare la giornata del vescovo e dei sacerdoti, imprimendo la sua grazia e il suo influsso spirituale sui momenti tristi o gioiosi, agitati o riposanti, di azione o di contemplazione. Altre pratiche raccomandate ai vescovi novelli la recita della Liturgia delle Ore, l’adorazione eucaristica, la lectio divina e la preghiera del Rosario.Sir