Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: «LA GLORIA E L’ESTASI DI FRONTE ALLA SOFFERENZA E ALL’UMILIAZIONE»

È dedicata all’apostolo Giacomo, figlio di Zebedeo, la catechesi dell’Udienza generale del Papa di oggi. Proseguendo nella serie di ritratti degli Apostoli scelti direttamente da Gesù durante la sua vita terrena, Benedetto XVI ha ricordato come Giacomo, detto il maggiore per distinguerlo da Giacomo figlio di Alfeo, detto il minore, sia stato anch’egli “pescatore”, che “alla chiamata di Gesù rispose con grande prontezza”. Presente in molti momenti forti della vita di Gesù, il Papa ne cita due particolarmente significativi: la trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor e l’agonia nell’orto degli Ulivi.

“In entrambi i casi – ha sottolineato il Santo Padre – Giacomo viene prescelto, insieme a Pietro e a Giovanni, come testimone dell’evento: è sicuramente un segno di speciale predilezione da parte di Gesù. Si tratta di situazioni molto diverse l’una dall’altra: in un caso, Giacomo con gli altri due Apostoli sperimenta la gloria e l’estasi, nell’altro si trova di fronte alla sofferenza e all’umiliazione”.

Certamente, ha aggiunto Benedetto, “la seconda esperienza costituì per lui l’occasione per correggere l’interpretazione, probabilmente erronea, della prima: egli dovette intravedere che il Messia, atteso dal popolo giudaico come un trionfatore, in realtà non era soltanto circonfuso di onore e di gloria, ma anche di patimenti e di debolezza, partecipe delle nostre sofferenze. Giacomo poté così gradualmente maturare la propria fede, discernendo a poco a poco la vera identità messianica del Maestro”.

“Questa maturazione – ha chiarito il Papa – fu portata a compimento dallo Spirito Santo nella Pentecoste, così che Giacomo, quando venne il momento della suprema testimonianza, non si tirò indietro”. All’inizio degli anni 40 del I secolo, infatti, il re Erode Agrippa “fece uccidere di spada Giacomo fratello di Giovanni”. La stringatezza della notizia, ha osservato Benedetto XVI, “rivela, da una parte, quanto fosse normale per i cristiani testimoniare il Signore con la propria vita e, dall’altra, quanto Giacomo avesse una posizione di spicco nella Chiesa di Gerusalemme”.

Il Santo Padre ha ricordato anche una tradizione secondo la quale il corpo di Giacomo fu trasportato a Santiago di Compostella, luogo diventato “mèta di numerosi pellegrinaggi”. Così “si spiega la rappresentazione iconografica di san Giacomo con in mano il bastone del pellegrino e il rotolo del Vangelo, caratteristiche dell’apostolo itinerante e dedito all’annuncio della ‘buona notizia’”. “Da san Giacomo – ha proseguito il Papa – possiamo imparare la prontezza ad accogliere la chiamata del Signore anche quando ci chiede di lasciare la ‘barca’ delle nostre sicurezze umane, l’entusiasmo nel seguirlo sulle strade che Egli ci indica al di là di ogni nostra illusoria presunzione, la disponibilità a testimoniarlo con coraggio, se necessario, fino al sacrificio supremo della vita”. Giacomo si pone, perciò, ha concluso Benedetto XVI, “davanti a noi come esempio eloquente di generosa adesione a Cristo. Seguendo il suo esempio siamo sulla strada giusta”.Sir