La grande civiltà classica e quella ebraico-cristiana non si oppongono tra loro, ma convergono nell’unico piano di Dio. È questa, per il Papa, la verità che sta scritta nel codiCe genetico dei Musei Vaticani. L’approccio alla verità cristiana mediato attraverso l’espressione artistica o storico-culturale ha una chance’ in più per parlare all’intelligenza e alla sensibilità di persone che non appartengono alla Chiesa cattolica e talvolta possono nutrire verso di essa pregiudizi e diffidenza, ha detto Benedetto XVI ricevendo in udienza i dirigenti e i dipendenti dei Musei Vaticani, che quest’anno celebrano il loro quinto centenario. Ogni giorno migliaia di persone visitano i Musei Vaticani. Nell’anno 2005 se ne sono contati oltre 3 milioni e 800 mila, e nel corrente 2006 hanno già superato i 4 milioni. Questo fa pensare!, ha esclamato il Santo Padre soffermandosi sull’identikit dei visitatori dei Musei, definiti una rappresentanza assai eterogenea dell’umanità: Tra di loro, molti non sono cattolici, tanti non sono cristiani e forse neppure credenti. Buona parte di essi si reca anche nella Basilica di San Pietro, ma parecchi visitano, del Vaticano, soltanto i Musei. Tutto ciò fa riflettere sulla straordinaria responsabilità che investe tale istituzione dal punto di vista del messaggio cristiano, ha sottolineato il Pontefice. Sir