Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN GERMANIA, VESPRI: «TUTTI IN CAMMINO PER TROVARE LA STRADA GIUSTA»

Durante la vita “siamo tutti in cammino” e “vogliamo trovare la strada giusta” per non dire alla fine “la mia vita è fallita”. Lo ha detto, ieri pomeriggio, durante la celebrazione dei vespri nella cattedrale di Monaco, il Papa, commentando il libro dell’Apocalisse e rivolgendosi, specialmente, ai bambini di prima comunione, ai genitori e agli educatori. La strada che porta alla gioia è vivere “con Dio”. “Dio – ha spiegato Benedetto XVI – non è lontano da noi”, ma “ha posto la sua tenda fra noi: in Gesù è divenuto uno di noi”.

È attraverso il battesimo che Gesù ci rende “così puliti da essere adatti a Dio”, ma questo è solo un inizio: “Nel camminare con Gesù, nella fede e nella vita con Lui, il suo amore ci tocca per purificarci e renderci luminosi”. Nel mondo antico, il bianco era il colore della luce. Allora, “le bianche vesti significano che nella fede diventiamo luce, deponiamo le tenebre, la menzogna, la finzione, il male in genere, diventiamo persone chiare, adeguate per Dio”. L’abito battesimale e della Prima Comunione, quindi, ricordano che “mediante la convivenza con Gesù e con la comunità dei credenti, con la Chiesa” ognuno è chiamato a diventare “una persona dalla quale traspare lo splendore del bene”.

Il Papa ha poi, ricordato, che “dobbiamo ricevere la santa Comunione” come “incontro con Gesù, con Dio stesso, che ci guida alle fonti della vita vera” e che mediante l’Eucaristia “si forma una comunità che oltrepassa tutti i confini e abbraccia tutte le lingue, la Chiesa universale”.

Benedetto XVI ha, quindi, invitati i genitori “ad aiutare” i figli “a credere”, “ad accompagnarli nel loro cammino verso la Comunione, nel loro cammino verso Gesù e con Gesù”, ad andare insieme con loro in chiesa “per partecipare alla celebrazione eucaristica della domenica” perché “è ciò che tiene la famiglia veramente unita”, a pregare “anche a casa insieme” perché “la preghiera ci porta non solo verso Dio, ma anche l’uno verso l’altro”.

Rivolgendosi, quindi, agli insegnanti di religione e agli educatori, li ha esortati a “tener presente nella scuola la ricerca di Dio”, anche se “nel nostro mondo pluralista è difficile avviare nella scuola il discorso sulla fede”. “Stimolate gli alunni – ha aggiunto – a porre domande non soltanto su questo e su quello, ma a chiedere sul ‘da dove’ e sul ‘verso dove’ della nostra vita. Aiutateli a rendersi conto che tutte le risposte che non giungono fino a Dio sono troppo corte”. Ai sacerdoti e ai loro collaboratori ha chiesto “di fare tutto il possibile per rendere la parrocchia una patria interiore per la gente, una grande famiglia, in cui sperimentiamo al contempo la famiglia ancora più grande della Chiesa universale”. “Tutti e tre i luoghi della formazione, famiglia, scuola e parrocchia – ha concluso il Papa-, vanno insieme e ci aiutano a trovare la strada verso le fonti della vita, verso ‘la vita in abbondanza’”.Sir

Visita in Germania (9-14 settembre 2006): i discorsi