Vita Chiesa
BENEDETTO XVI IN BRASILE; AI GIOVANI: NON SPERPERATE LA VOSTRA GIOVENTÙ
Non sperperate la vostra gioventù. Consacratela agli alti ideali della fede e della solidarietà umana. Siete i giovani della Chiesa e potete essere protagonisti di una società nuova, ma il domani dipende molto da come state vivendo l’oggi: questo, in sintesi, l’appello rivolto da Benedetto XVI ai giovani del Brasile e dell’America latina, incontrati ieri sera nello stadio municipale del Pacaembu Paulo Machado de Carvalho a São Paulo. Di qui l’esortazione a non sperperare la vostra gioventù. Non cercate di fuggire da essa ha detto il Papa -. Vivetela intensamente. Voi non siete soltanto il futuro della Chiesa e dell’umanità, quasi si trattasse di una specie di fuga dal presente. Al contrario siete il presente giovane della Chiesa e dell’umanità. Siete il suo volto giovane. Ieri sera ha aggiunto -, sorvolando il territorio brasiliano, già pensavo a questo nostro incontro con il desiderio di stringere in un grande abbraccio molto brasiliano tutti voi, e manifestare i sentimenti che porto nell’intimo del cuore ricordando la gioia molto speciale provata in occasione della Gmg di Colonia.
Siate uomini e donne liberi e responsabili; fate della famiglia un centro irradiante pace e gioia; siate promotori della vita, dall’inizio fino al suo declino naturale; tutelate gli anziani. Sono le consegne affidate da Benedetto XVI ai giovani. Abbiate soprattutto grande rispetto per l’istituzione del Sacramento del Matrimonio ha esortato ancora il Pontefice, secondo il quale non potrà aversi vera felicità nei focolari se non ci sarà fedeltà tra i coniugi. Il matrimonio è un’istituzione di diritto naturale, elevata da Cristo alla dignità di Sacramento ha spiegato il Papa. Al tempo stesso ha aggiunto -, Dio vi chiama a rispettarvi gli uni gli altri anche nell’innamoramento e nel fidanzamento, poiché la vita coniugale, che per disposizione divina è riservata alle coppie sposate, sarà fonte di felicità e di pace solo nella misura in cui saprete fare della castità, dentro e fuori del matrimonio, un baluardo delle vostre speranze future.
Benedetto XVI ha invitati i giovani anche a santificare il loro lavoro per contribuire al progresso di tutti, e ad essere protagonisti di una società più giusta e più fraterna, adempiendo i doveri nei confronti dello Stato: rispettando le sue leggi; non lasciandosi trasportare dall’odio e dalla violenza; cercando di essere esempio di condotta cristiana nell’ambiente professionale e sociale. Il Signore ha osservato il Papa – apprezza, senza dubbio, la vostra vita cristiana nelle numerose comunità parrocchiali e nelle piccole comunità ecclesiali, nelle Università, nei Collegi e nelle Scuole e, soprattutto, nelle strade e negli ambienti di lavoro. Ma bisogna andare avanti. Non possiamo mai dire basta, perché la carità di Dio è infinita e il Signore ci chiede, o meglio, esige che dilatiamo i nostri cuori. Tra le priorità indicate dal Pontefice ai giovani del Brasile, la preservazione e la custodia dell’ambiente naturale, di cui tutti facciamo parte. La devastazione ambientale dell’Amazzonia e le minacce alla dignità umana delle sue popolazioni ha concluso – esigono un maggior impegno nei più diversi ambiti di azione della società.
La vita che è in voi è esuberante e bella. Cosa fare di essa?: questa domanda cruciale, ha detto ancora il Papa ai giovani, è la stessa del giovane ricco del Vangelo di Matteo che abbiamo appena ascoltato. La domanda del Vangelo ha precisato – non riguarda soltanto il futuro e l’aldilà, ma l’impegno con il presente; in sintesi il senso della vita di fronte al quale Gesù è l’unico che ci può dare una risposta perchè è l’unico che riesce a mostrare il senso della vita presente e a conferirle un contenuto di pienezza. Di qui l’importanza di accoglierlo attraverso la fede e i comandamenti che non diminuiscono la nostra libertà. Al contrario costituiscono vigorosi stimoli interni. Il Papa si è quindi soffermato sulla ricchezza della gioventù che conduce alla riscoperta della vita come dono e come compito e, al contrario, sul deficit di speranza alla base delle paure di molti giovani che non hanno scoperto il senso della vita e sono vittime di violenza e droga. Di qui l’invito ai presenti ad evangelizzare i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo, come pecore senza pastore.