Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: IL VIAGGIO IN TERRA SANTA UN SERVIZIO ALL’UNITÀ DEI CRISTIANI E ALLA PACE

Il “pellegrinaggio ai Luoghi santi è stato anche una visita pastorale ai fedeli che vivono là, un servizio all’unità dei cristiani, al dialogo con ebrei e musulmani, e alla costruzione della pace”. Ha parlato del suo recentissimo viaggio apostolico in Terra Santa, ieri mattina, Benedetto XVI, prima di guidare, da piazza S. Pietro, la recita del Regina Coeli. “La Terra Santa, simbolo dell’amore di Dio per il suo popolo e per l’intera umanità, è anche simbolo della libertà e della pace che Dio vuole per tutti i suoi figli”, ha evidenziato il Papa, ma “di fatto la storia di ieri e di oggi mostra che proprio quella Terra è diventata anche simbolo del contrario, cioè di divisioni e di conflitti interminabili tra fratelli”. “Come è possibile questo – si è chiesto il Santo Padre -? È giusto che tale interrogativo interpelli il nostro cuore, benché sappiamo che un misterioso disegno di Dio concerne quella Terra”. La Terra Santa, ha ricordato il Pontefice, “è stata chiamata un ‘quinto Vangelo’, perché qui possiamo vedere, anzi toccare la realtà della storia che Dio ha realizzato con gli uomini. Cominciando con i luoghi della vita di Abramo fino ai luoghi del la vita di Gesù, dall’incarnazione fino alla tomba vuota, segno della sua risurrezione. Sì, Dio è entrato in questa terra, ha agito con noi in questo mondo”. “La Terra Santa, per la sua stessa storia – ha precisato Benedetto XVI -, può essere considerata un microcosmo che riassume in sé il faticoso cammino di Dio con l’umanità”. Un cammino, ha osservato il Papa, che “implica con il peccato anche la Croce. Ma con l’abbondanza dell’amore divino sempre anche la gioia dello Spirito Santo, la Risurrezione già iniziata ed è un cammino tra le valli della nostra sofferenza verso il Regno di Dio. Regno che non è di questo mondo, ma vive in questo mondo e deve penetrarlo con la sua forza di giustizia e di pace”. La storia della salvezza, ha rammentato il Pontefice, “comincia con l’elezione di un uomo, Abramo, e di un popolo, Israele, ma la sua intenzione è l’universalità, la salvezza di tutti i popoli. La storia della salvezza è sempre marcata da questo intreccio di particolarità e di universalità”. Il Santo Padre ha ripreso, poi, le parole di san Pietro, negli Atti degli Apostoli, quando vede nella casa di Cornelio la fede dei pagani e il loro desiderio di Dio: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”. “Temere Dio e praticare la giustizia, imparare questo e aprire così il mondo al Regno di Dio: è questo lo scopo più profondo di ogni dialogo interreligioso”, ha chiarito il Papa.Sir