Affondando le sue radici sia nell’ingente e antico patrimonio di Atene e di Roma sia, e soprattutto, nel fecondo terreno del cristianesimo, l’Europa ha avuto e ha tuttora un influsso culturale sull’insieme del genere umano, e non può fare a meno di sentirsi particolarmente responsabile non solo del suo futuro ma anche di quello dell’umanità intera. Così il Papa, nel Messaggio inviato al card Jean-Louis Tauran e a mons. Gianfranco Ravasi, presidenti, rispettivamente, dei Pontifici Consigli per il dialogo interreligioso e della cultura, e a tutti i partecipanti alla Giornata di studio promossa il 4 dicembre in Vaticano dai due dicasteri su Culture e religioni in dialogo, nell’ambito dell’Anno europeo del dialogo interculturale. Nel Messaggio, reso noto oggi dalla sala stampa vaticana, il Papa osserva che nel contesto odierno, in cui sempre più spesso i nostri contemporanei si pongono le domande essenziali sul senso della vita e sul suo valore è importante riflettere sulle antiche radici, perciò il tema del dialogo interculturale e interreligioso emerge come una priorità per l’Unione Europea. Per essere autentico – ha ammonito il Papa -, tale dialogo deve evitare cedimenti al relativismo e al sincretismo ed essere animato da sincero rispetto per gli altri e da generoso spirito di riconciliazione e di fraternità. Viviamo in quello che si suole chiamare un mondo pluralistico’, caratterizzato dalla rapidità delle comunicazioni, dalla mobilità dei popoli e dalla loro interdipendenza economica, politica e culturale ha osservato ancora Benedetto XVI -. Proprio in quest’ora, talvolta drammatica, anche se purtroppo molti europei sembrano ignorare le radici cristiane dell’Europa, esse sono vive, e dovrebbero tracciare il cammino e alimentare la speranza di milioni di cittadini che condividono i medesimi valori. Di qui l’incoraggiamento del Pontefice a quanti si dedicano alla costruzione di un’Europa accogliente, solidale e sempre più fedele alle sue radici e l’esortazione ai credenti affinché contribuiscano non solo a custodire gelosamente l’eredità culturale e spirituale che li contraddistingue e che fa parte integrante della loro storia, ma siano ancor più impegnati a ricercare vie nuove per affrontare in modo adeguato le grandi sfide che contrassegnano l’epoca post-moderna. Tra queste, ha concluso il Papa, la difesa della vita dell’uomo in ogni sua fase, la tutela di tutti i diritti della persona e della famiglia, la costruzione di un mondo giusto e solidale, il rispetto del creato, il dialogo interculturale e interreligioso.Sir