Benedetto XVI ha eretto l’Eparchia caldea del Canada con il titolo di Mar Addai di Toronto dei Caldei, nominandone come primo vescovo mons. Hanna Zora, trasferendolo dalla sede di Ahwaz e conservandogli il titolo di arcivescovo ad personam. Ne dà notizia oggi la sala stampa della Santa Sede, informando che sono circa 38 mila i fedeli caldei in Canada, in maggioranza concentrati in alcune aree del Paese, nelle quali spiccano oltre a Toronto Montréal, Vancouver e Ottawa. L’Eparchia di Toronto dei caldei commenta mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk, alla Radio Vaticana è una cosa molto positiva. Nello stesso tempo, però, è triste vedere tanti cristiani andare via dopo duemila anni ed essere isolati nella loro Chiesa locale, con tutto il patrimonio cristiano, liturgico che li caratterizza. Con il tempo, i cristiani caldei dovrebbero essere integrati nella società occidentale, sia in Canada, sia in America, sia altrove. L’importante è non incoraggiare i cristiani ad andare via o ad essere delusi, perché l’Iraq è la loro patria, qui pure c’è bisogno di dare una testimonianza del Vangelo. Qui noi abbiamo una nazione: questa è la nostra terra e ci sono le nostre chiese. Ci sono chiese, del V-VI-VII secolo. C’è dunque, conclude mons. Sako, una grande storia alle spalle, e bisogna cercare di non svuotare il Paese di cristiani.Sir