La solennità dell’Epifania sottolinea la destinazione e il l’inesauribile significato universali della nascita di Gesù. Lo ha detto ieri Benedetto XVI, celebrando la Santa Messa nella basilica vaticana. Commentando il Vangelo di ieri, il Papa ha invitato a non fare come il re Erode che considerava anche Dio come un rivale, ma ad aprirci alla certezza che Dio è l’amore onnipotente che non toglie nulla. Riflettendo sull’universo, il Pontefice ha sottolineato come in esso siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi. Per il Santo Padre, nella bellezza del mondo non possiamo non leggere la razionalità eterna, e non possiamo fare a meno di farci guidare da essa fino all’unico Dio. Inoltre, Dio non si manifesta nella potenza di questo mondo, ma nell’umiltà del suo amore. Se ci venisse chiesto il nostro parere su come Dio avrebbe dovuto salvare il mondo ha continuato il Pontefice -, forse risponderemmo che avrebbe dovuto manifestare tutto il suo potere per dare al mondo un sistema economico più giusto, in cui ognuno potesse avere tutto ciò che vuole. In realtà, questo sarebbe una sorta di violenza sull’uomo, perché lo priverebbe di elementi fondamentali che lo caratterizzano. Infatti, non sarebbero chiamati in causa né la nostra libertà, né il nostro amore.Chi è Gesù?: Benedetto XVI, prima di guidare ieri mattina l’Angelus da piazza San Pietro ha osservato che questa è la domanda che la Chiesa vuole suscitare nel cuore di tutti gli uomini, questa l’ansia spirituale che spinge la missione della Chiesa: far conoscere Gesù, il suo Vangelo, perché ogni uomo possa scoprire sul suo volto umano il volto di Dio, e venire illuminato dal suo mistero d’amore. L’Epifania preannuncia l’apertura universale della Chiesa, la sua chiamata ad evangelizzare tutte le genti. Ma l’Epifania ci dice anche in che modo la Chiesa realizza questa missione: riflettendo la luce di Cristo e annunciando la sua Parola. I cristiani sono chiamati ad imitare il servizio che fece la stella per i Magi. Dopo l’Angelus il Santo Padre ha rivolto i più fervidi auguri ai fratelli e alle sorelle delle Chiese Orientali che domani celebreranno il Santo Natale. La bontà di Dio, apparsa in Gesù Cristo, Verbo incarnato, rafforzi in tutti la fede, la speranza e la carità, e dia conforto alle comunità che sono nella prova. Infine, ricordando che l’Epifania è la Giornata missionaria dei bambini, il Pontefice, ha dichiarato: È molto bello e importante che i bambini crescano con una mentalità aperta al mondo, con sentimenti di amore e di fraternità, superando l’egocentrismo e il consumismo.Sir