Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: «DIO FERMI LA MANO ASSASSINA» DEI TERRORISTI; APPELLO ALL’EUROPA

Benedetto XVI è preoccupato per l’Europa che, senza radici cristiane si sbriciola rinchiudendosi in vecchie frontiere ed è facile preda di attentati terroristici.

All’Angelus di ieri, proclamato nella cornice di Les Combes sotto il monte Bianco, egli ha ricordato “le tragiche notizie” di “esecrandi attentati terroristici che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l’Egitto, la Turchia, l’Iraq, la Gran Bretagna”. E prima del discorso ufficiale, ha aggiunto alcune parole sulla “sofferenza” che le notizie di questi giorni producono in tutti noi. Egli ha poi ricordato i santi “europei”: san Giacomo (“che ha assistito alla trasfigurazione sul Tabor e alla sofferenza di Gesù nell’Orto degli Ulivi”); i patroni del continente, santa Brigida e san Benedetto (“che è anche mio patrono”).

Ma soprattutto il papa si è appellato all’Europa perché riscopra le sue radici cristiani e faccia sentire la sua benevola influenza fra gli altri continenti. Benedetto XVI ha citato in ampiezza l’Atto Europeistico di Giovanni Paolo II a Compostela durante la Giornata Mondiale della Gioventù del 1982: “Io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago ti rivolgo, o vecchia Europa, un grido pieno d’amore: Torna a te medesima, sii te stessa! Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici che hanno fatto gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza tra gli altri continenti”. Egli ha poi ricordato che a Colonia lui stesso parteciperà alla XX Giornata Mondiale dei Giovani. “Preghiamo – egli ha detto – perché le nuove generazioni, attingendo la loro linfa vitale da Cristo, sappiano essere nelle società europee fermento di un rinnovato umanesimo, nel quale fede e ragione cooperino in fecondo dialogo alla promozione dell’uomo e all’edificazione dell’autentica pace”.

La risposta al terrorismo è dunque non una guerra di religione, ma la rinascita della fede e un fermento di “nuovo umanesimo”; insieme alla preghiera a Dio “affinché fermi la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace”.

E per il suo viaggio a Colonia, Benedetto XVI ha voluto inserire un incontro con rappresentanti ebraici e uno con rappresentanti musulmani. Il direttore della Sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls ha ricordato che questi due incontri «non erano nella prima bozza di programma e che sono stati inseriti successivamente, quindi il Papa li ha voluti chiaramente». Nell’attuale contesto di attacchi terroristici, ha rivelato Navarro, il pontefice «già l’altro giorno ha detto che il dialogo tra le tre religioni può essere un segnale molto forte e questo è un elemento che connota da subito, in modo precoce, il suo pontificato».Fonte: Asianews