Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: DARE LA PRIORITÀ AL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE E PUNTARE SULL’AGGIORNAMENTO DEI PRETI
Anche in questa nostra epoca, segnata da tante sfide religiose e sociali, il sacramento della confessione va riscoperto e riproposto. Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza oggi i penitenzieri delle quattro basiliche pontificie romane ha definito il confessore padre, giudice spirituale, maestro ed educatore, raccomandando ai sacerdoti un costante aggiornamento in materia. Benedetto XVI ha esordito ricordando tutti i sacerdoti del mondo che si dedicano con impegno al ministero del confessionale, e definendo il sacramento della penitenza una rinascita spirituale, che trasforma il penitente in una nova creatura. Questo miracolo di grazia ha ricordato il Pontefice solo Dio può operarlo, e lo compie attraverso le parole e i gesti del sacerdote. Il confessore, dunque, non è spettatore passivo, ma strumento attivo della misericordia divina. Di qui la necessità, per il confessore, di coniugare una buona sensibilità spirituale e pastorale con una seria preparazione teologica, morale e pedagogica che lo renda capace di comprendere il vissuto della persona.