Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: DALLO SPIRITO L’UNIVERSALITA’ E L’EFFICACIA MISSIONARIA DELLA CHIESA

Solennità di Pentecoste all’insegna della preghiera e dell’universalità, quella celebrata oggi da Benedetto XVI sul sagrato della basilica di san Pietro: preghiere in spagnolo, tedesco, russo, polacco; offerte portate da messicani, africani del Burkina, cinesi, italiani, samoani. Fra le oltre 40 mila persone che hanno riempito la piazza, sventolavano bandiere americane, brasiliane, canadesi, della Baviera, della Germania, dell’Ucraina, della Russia, della Polonia. Molti dei presenti avevano partecipato alla Veglia del giorno prima, e portavano magliette, cappelli, sciarpe, fazzoletti multicolori usati ieri all’incontro di Benedetto XVI con i movimenti ecclesiali.

Il papa, nella sua omelia ha messo in luce proprio l’elemento “universale” del popolo di Dio, frutto del nuovo Patto della Pentecoste, “fino a non conoscere più alcuna frontiera né di razza, né di cultura, né di spazio, né di tempo”. “L’orgoglio e l’egoismo dell’uomo – ha aggiunto – creano sempre divisioni, innalzano muri d’indifferenza, di odio e di violenza. Lo Spirito Santo, al contrario, rende i cuori capaci di comprendere le lingue di tutti, perché ristabilisce il ponte dell’autentica comunicazione fra la Terra e il Cielo”.

Per affrontare la sua missione nel mondo, la Chiesa deve ricevere lo Spirito. E questo, ha specificato il papa, vi sono due condizioni: “restare insieme” e pregare: “Restare insieme – ha detto il pontefice – fu la condizione posta da Gesù per accogliere il dono dello Spirito Santo; presupposto della loro concordia fu una prolungata preghiera. Troviamo in tal modo delineata una formidabile lezione per ogni comunità cristiana. Si pensa talora che l’efficacia missionaria dipenda principalmente da un’attenta programmazione e dalla successiva intelligente messa in opera mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista della Chiesa”.

Al Regina Caeli, procalmato prima della fine della messa, il papa è ritornato a parlare dello Spirito, suscitatore di doni e carismi e ha ricordato la Veglia di ieri e la testimonianza dei movimenti ecclesiali:

“Tra le realtà suscitate dallo Spirito nella Chiesa – ha detto il papa – vi sono i Movimenti e le Comunità ecclesiali, che ieri ho avuto la gioia di incontrare in questa Piazza, in un grande raduno mondiale. Tutta la Chiesa, come amava dire il Papa Giovanni Paolo II, è un unico grande movimento animato dallo Spirito Santo, un fiume che attraversa la storia per irrigarla con la grazia di Dio e renderla feconda di vita, di bontà, di bellezza, di giustizia, di pace”. Benedetto XVI ha poi rivolto ai gruppi di pellegrini un saluto in diverse lingue. Parlando infine in italiano, Benedetto XVI ha ricordato la Giornata del malato oncologico, che si celebra oggi: “assicuro – ha detto – la mia preghiera ed esprimo apprezzamento per il sostegno ai malati e per la solidarietà nell’affrontare insieme – malati, familiari e volontari – i momenti difficili”.Asianews