Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: «CRISTO NON È DISTANTE DUEMILA ANNI, MA È REALMENTE SEMPRE CON NOI»

La tradizione è “la storia dello Spirito che agisce nella storia della Chiesa” e arriva “fino a noi, fino alla fine del mondo”. Lo ha detto il Papa, che nel corso dell’udienza generale di oggi, a cui hanno partecipato circa 52.000 persone, si è soffermato ancora una volta sulla “tradizione”, tema dell’ultima catechesi del mercoledì. Ricordando la “destinazione universale” del ministero degli apostoli, “apportatore di salvezza fino agli estremi confini della terra”, Benedetto XVI ha affermato che “la Tradizione è il Vangelo vivo, annunciato dagli apostoli nella sua integrità, in base alla pienezza della loro esperienza unica e irripetibile: per opera loro la fede viene comunicata agli altri, fino a noi, fino alla fine del mondo”.

La Tradizione, dunque, per il Santo Padre “è la storia dello Spirito che agisce nella storia della Chiesa attraverso la mediazione degli apostoli e dei loro successori, in fedele continuità con l’esperienza delle origini”. “Attraverso il ministero apostolico – ha concluso il Papa – così è Cristo stesso a raggiungere chi è chiamato alla fede. La distanza dei secoli è superata e il Risorto si offre vivo e operante per noi, nell’oggi della Chiesa e del mondo”. “Cristo non è distante duemila anni, ma è realmente sempre con noi”. Con queste parole, pronunciate a braccio, il Papa ha concluso oggi la catechesi dell’udienza generale, dedicata (come quella di mercoledì scorso) al tema della “tradizione” nella vita della Chiesa. “La distanza dei secoli è superata e il Risorto si offre vivo e operante per noi, nell’oggi della Chiesa e del mondo”, la frase finale della catechesi, dopo la quale Benedetto XVI ha aggiunto fuori testo: “E questa è la nostra gioia! Grazie alla Tradizione, Cristo non è distante duemila anni, ma è realmente sempre con noi, e ci dona la verità, la luce che ci fa vivere e ci guida sulla strada della vita”. All’inizio dell’udienza, definendo quello della “tradizione apostolica” un “tema di grande rilievo per la vita della Chiesa”, il Santo Padre ha riassunto brevemente la meditazione di mercoledì scorso: “La Tradizione – ha detto a braccio – non è una scatola di cose morte, ma un il fiume vivo della vita di Cristo che arriva fino a noi e ci coinvolge, con Dio, nella storia dell’umanità”. Poi il riferimento al Concilio, per cui la Tradizione consiste nel mandato dato agli apostoli di “predicare a tutti il Vangelo come fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale”. “Il mandato conferito da Gesù agli apostoli – ha precisato il Papa – è stato trasmesso ai loro successori. Al di là dell’esperienza del contatto personale col Cristo, esperienza unica e irripetibile, gli apostoli hanno trasmesso ai successori l’invio solenne nel mondo ricevuto dal maestro”, che si configura così come “un servizio pastorale, liturgico e profetico”. “Affidando alla vostra preghiera i preparativi per l’ormai vicino mio pellegrinaggio in Polonia, vi benedico di cuore”. E’ il saluto del Papa ai fedeli polacchi, a cui Benedetto si è rivolto al termine dell’udienza generale di oggi ricordando l’ormai imminente viaggio apostolico in Polonia (il secondo fuori dall’Italia, dopo quello a Colonia per la Gmg dello scorso agosto), che si svolgerà dal 25 al 28 maggio sulle orme di Giovanni Paolo II. “Sia per la Chiesa in Polonia sia per tutta la nazione questo è un giorno specialmente solenne”, ha esordito il Santo Padre salutando “cordialmente” i pellegrini dalla Polonia, “radunati oggi così numerosi”. “La Chiesa celebra la solennità della Madre di Dio Regina della Polonia”, ha ricordato subito dopo Benedetto XVI: “Quest’anno ricorre il 350° anniversario da quando il re Jan Kazimierz le assegnò questo titolo. Nello stesso tempo la nazione polacca commemora la ratifica, nel 1791, della Costituzione del Tre Maggio e legate ad essa grandi speranze per il rinnovamento della vita politica e sociale. Sir