Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: CONTRARIO ALL’AMORE UMANO SOPPRIMERE O MANOMETTERE LA VITA CHE NASCE

“La vita viene data interamente solo quando con la nascita vengono dati anche l’amore e il senso che rendono possibile dire sì a questa vita. Proprio da qui diventa del tutto chiaro quanto sia contrario all’amore umano, alla vocazione profonda dell’uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancor più sopprimere o manomettere la vita che nasce”. Continuando ieri sera a San Giovanni in Laterano la riflessione al convegno diocesano di Roma dedicato alla famiglia, Benedetto XVI, ha richiamato il primato assoluto della vita fin dal suo primo accenno. Il Papa ha quindi affrontato il tema dell’educazione affermando: “Sappiamo bene che per un’autentica opera educativa non basta una teoria giusta o una dottrina da comunicare. C’è bisogno di molto più grande e umano, di quella vicinanza quotidianamente vissuta, che è propria dell’amore e che trova il suo spazio più propizio anzitutto nella comunità familiare, ma poi anche in parrocchia, o movimento o associazione ecclesiale in cui si incontrino persone che si prendono cura dei fratelli, in particolare dei bambini, dei giovani, ma anche degli adulti, degli anziani, dei malati, delle stesse famiglie, perché in Cristo vogliono loro bene”. “Oggi un ostacolo particolarmente insidioso all’opera educativa è costituito dalla massiccia presenza, nella nostra società e cultura, di quel relativismo che, non riconoscendo nulla come definitivo lascia come ultima misura solo il proprio io con le sue voglie, e sotto l’apparenza della libertà diventa per ciascuno una prigione e separa l’uno dall’altro”. Continuando la riflessione sulla famiglia, Benedetto XVI ha voluto soffermarsi ancora una volta su una questione che lo ha visto intervenire con insistenza.

“Dentro a un tale orizzonte relativistico – ha infatti aggiunto – non è possibile , quindi, una vera educazione: senza la luce della verità, prima o poi ogni persona è infatti condannata a dubitare della bontà della sua stessa vita e dei rapporti che la costituiscono, della validità del suo impegno per costruire con gli altri qualcosa in comune”.

Non si tratta di un impegno solo personale contro il relativismo, ha aggiunto il Papa, e tutti “siamo chiamati a contrastare il suo predominio distruttivo nella società nella cultura. È molto importante perciò, accanto alla parola della Chiesa, la testimonianza e l’impegno pubblico delle famiglie cristiane, specialmente per riaffermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli”.Sir

Discorso di Benedetto XVI al convegno diocesano sulla famiglia (6 giugno 2005)