Un esempio classico di ciò che oggi si indica col termine inculturazione: ogni popolo deve calare nella propria cultura il messaggio rivelato ed esprimerne la verità salvifica con il linguaggio che gli è proprio. Così Benedetto XVI ha definito i santi Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi, cui oggi ha dedicato la tradizionale udienza del mercoledì. Tratteggiando la figura dei due fratelli, il Papa ha ricordato che a costoro si deve la nascita dell’alfabeto glagolitico, poi designato col nome di cirillico. Evento questo decisivo per lo sviluppo della civiltà slava in generale. Cirillo e Metodio ha detto il Pontefice – erano convinti che i singoli popoli non potessero ritenere di aver ricevuto pienamente la Rivelazione finché non l’avessero udita nella propria lingua e letta nei caratteri propri del loro alfabeto. Questo ha aggiunto – suppone un lavoro di traduzione’ molto impegnativo, perché richiede l’individuazione di termini adeguati a riproporre, senza tradirla, la ricchezza della Parola rivelata. Di ciò i due santi Fratelli hanno lasciato una testimonianza quanto mai significativa, alla quale la Chiesa guarda anche oggi per trarne ispirazione ed orientamento. Per questo loro ruolo storico Cirillo e Metodio sono stati proclamati da Giovanni Paolo II compatroni d’Europa insieme con san Benedetto.Al termine dell’udienza di oggi Benedetto XVI ha salutato la Delegazione siro-cattolica guidata dal Patriarca della Chiesa di Antiochia dei siro-cattolici, Sua Beatitudine Mar Ignace Youssef III Younan, accompagnato, in questa sua prima visita ufficiale, dai Patriarchi emeriti, dai Vescovi e da fedeli provenienti dal Medio Oriente e da diverse parti del mondo. Nel saluto il Papa ha espresso la sua sollecitudine e considerazione a tutte le Chiese Orientali Cattoliche, incoraggiandole a proseguire la missione ecclesiale, pur tra mille difficoltà, per edificare ovunque l’unità e la pace. Domani nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, si terrà una Divina Liturgia in rito siro-antiocheno, pubblica significazione, ha detto il Papa, della communio ecclesiastica’ già concessa al patriarca Youssef, al momento della sua elezione. A rappresentare domani il Pontefice sarà il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.Sir