Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, APPELLO CONTRO IL DEGRADO AMBIENTALE: LA TERRA È UN DONO PREZIOSO

Un ringraziamento a Dio per il “dono prezioso del creato” di cui è stato possibile “godere durante il periodo delle ferie”. Ad elevarlo oggi è stato il Santo Padre che ha dedicato la sua catechesi del mercoledì alla questione ecologica, in vista della Giornata per la salvaguardia del Creato che verrà celebrata il 1° settembre e della “United Nations Climate Change Conference”, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, in programma a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre. “Ci avviciniamo ormai alla fine del mese di agosto – ha detto Benedetto XVI -, che per molti significa la conclusione delle vacanze estive. Mentre si torna alle attività quotidiane, come non ringraziare Iddio per il dono prezioso del creato, di cui è possibile godere, e non solo durante il periodo delle ferie!”. Nella sua catechesi, il Papa fa riferimento anche ai “differenti fenomeni di degrado ambientale e le calamità naturali, che purtroppo non raramente la cronaca registra”. Da qui un accorato appello richiamando alla “urgenza del rispetto dovuto alla natura, recuperando e valorizzando, nella vita di ogni giorno, un corretto rapporto con l’ambiente”. “La terra – ha proseguito Benedetto XVI – è dono prezioso del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, dandoci così i segnali orientativi a cui attenerci come amministratori della sua creazione. E’ proprio a partire da questa consapevolezza, che la Chiesa considera le questioni legate all’ambiente e alla sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale”. Il Santo Padre ha spiegato che la Chiesa “non solo è impegnata a promuovere la difesa della terra, dell’acqua e dell’aria, donate dal Creatore a tutti, ma soprattutto si adopera per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso”. Benedetto XVI fa notare a questo proposito che “l’uso sconsiderato della creazione inizia laddove Dio è emarginato o addirittura se ne nega l’esistenza”. Se infatti “viene meno il rapporto della creatura umana con il Creatore, la materia è ridotta a possesso egoistico” e lo scopo dell’esistenza “si riduce ad essere un’affannata corsa a possedere il più possibile”.La questione ecologica, per Benedetto XVI, è intimamente legata alla “responsabilità dell’uomo, il quale – ha detto questa mattina – è chiamato a rimodellare “attivamente” il creato, senza però “considerarsene padrone assoluto. L’uomo – ha detto il Santo padre – è chiamato piuttosto ad esercitare un governo responsabile per custodirlo, metterlo a profitto e coltivarlo, trovando le risorse necessarie per una esistenza dignitosa di tutti”. E’ infatti “grave dovere” per l’umanità “consegnare alle nuove generazioni una terra che anch’esse, a loro volta, potranno abitare degnamente e coltivare ulteriormente”. La catechesi si è conclusa con un appello alla comunità internazionale e ai singoli governi perché “sappiano dare i giusti segnali ai propri cittadini per contrastare in modo efficace le modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose!”, e perché – ha aggiunto il papa – sappiano agire in “solidarietà soprattutto nei confronti delle regioni più deboli della terra”. “Perché ciò avvenga è indispensabile convertire l’attuale modello di sviluppo globale verso una più grande e condivisa assunzione di responsabilità nei confronti del creato: lo richiedono non solo le emergenze ambientali, ma anche lo scandalo della fame e della miseria”.Sir